Tratto dal libro "Oltre l'illusione" - Cerchio Firenze 77
Più che Dio ad aver fatto l'uomo a Sua immagine e somiglianza, è vero il contrario.
L'esistenza della Divinità è sempre stata un argomento che ha interessato l'uomo di ogni epoca. Tutti si sono domandati se Dio esiste: dal raffinato filosofo al selvaggio. Qualunque sia stata o sia la risposta certo è che nessuna idea in proposito è così soggettiva come quella della Divinità. Partendo dalla naturale intuizione di ognuno che qualcosa esiste oltre ciò che appare, si sono accumulate nei tempi quell'insieme di opinioni, ad uso e consumo dei popoli, chiamate religioni. Ciò che la filosofia può dirci sulla Divinità, pur contenuto sul filo della stretta logica, o è troppo estraneo al cosiddetto "creato" da risultare pura astrazione, o ne fa tanta parte da acquisirne la natura finita e mutevole.
L'idea che qualcosa esista oltre ciò che appare è il concetto della Divinità ridotto ai minimi termini; così, sfrondato da tutti gli apporti soggettivi, non può che trovare unanimità di adesioni anche presso i cosiddetti atei e la scienza positiva.
Per scoprire la vera natura di ciò che non fa parte della realtà della quale siamo a conoscenza, dobbiamo partire dal concetto base della Divinità, liberarci di tutte quelle sovrastrutture create per spiegare un mondo sconosciuto con la sola metrica di quello che ci è consueto.
Infatti, tanti secoli di pensiero religioso, filosofico e scientifico hanno dimostrato che le ipotesi sull'esistenza e sulla natura di Dio, formulate secondo la metrica umana, non sono capaci di conciliare la realtà di un mondo in continuo divenire con un'idea della Divinità che sia accettabile, che non abbia nulla, cioè, da doversi spiegare ricorrendo all'allegoria per renderla logica e quindi credibile.
Non interessandosi, perciò, di tutto quanto gli uomini nei tempi hanno sognato della Divinità, viene qui proposto il concetto di un Dio Assoluto, seguendo il quale si perviene alla scoperta che la Realtà che esiste oltre ciò che appare è del tutto diversa da quella che l'uomo suppone.
Forse perché la Verità non è supponibile, fino ad ora si è potuto credere in Dio solo per un atto di fede, mentre il concetto della Divinità è essenzialmente logico, anche se di una logica che va al di là della consuetudine umana.