Autore Topic: Bellezza  (Letto 1470 volte)

Doxa

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Bellezza
« il: Aprile 10, 2012, 17:19:48 »
Ciao Rubio, allora cominciamo a dialogare sulla bellezza, sfiorando, solo se necessario,  la disciplina filosofica dell’estetica.
 
Tutti sono invitati ad esplicitare le proprie opinioni sul tema, in particolare gli esteti e le estete, da non confondere con le estetiste, esperte nelle cure estetiche, nella cosmesi.

L’esteta tende a cercare il bello, la bellezza e l’eleganza in qualunque ambito. Ma sa che la ricerca è difficile.

Come ho già detto in altro topic la bellezza è  indefinibile, non ha immutabili canoni di riferimento, non ha regole universali che stabiliscono quali elementi considerare per esprimere con competenza il proprio giudizio estetico, non ha  criteri oggettivi riconosciuti validi da tutti. Però ci sono numerose ricerche che evidenziano la concordanza nel giudizio sulla bellezza di volti e corpi. Possono variare i gusti, che sono soggettivi, però il criterio per definire la bellezza non è completamente soggettivo.
 
Anche tu Rubio sei un esteta ?

Doxa

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Re:Bellezza
« Risposta #1 il: Aprile 17, 2012, 20:55:12 »
Nel nostro tempo la bellezza è disancorata dalla morale, ma fino ad alcuni secoli fa il concetto di bello era associato a quelli del bene e del vero. Nell’antica Grecia usavano il termine “kalòs” per esprimere tale triade. Invece i parlanti la lingua latina utilizzavano la parola“Pulchrum” per esprimere il concetto di “bello”. Col passar del tempo però tale termine fu emarginato e poi dimenticato. Nell’uso quotidiano le persone preferirono l’aggettivo diminuitivo “bellus” per comunicare i loro concetti di “carino” o “abbastanza buono”, perchè bellus ha la radice nel lemma “bénus”, da cui deriva anche “bonus” e il nostro “buono”. Bellus declinato al femminile è “bella”, al neutro è “bellum”, da non confondere col sostantivo che significa “guerra”. Il diminuitivo di “benus” è “bénulus”, contratto dai parlanti prima in “bénlus” e poi in béllus, da cui deriva”bello” ed il sostantivo “bellezza”.

Nell’Antico Testamento è citata per 741 volte la parola “tob”, il cui significato oscilla tra “bello” e “buono”. Bellezza come qualità divina che si manifesta nel creato.

La teologia cattolica ha dedicato approfondite ricerche al “bonum” e al “verum”, ma non al “pulchrum”, perché per la Chiesa  la bellezza corporea è effimera ed eticamente frivola. Però nei secoli la Chiesa cattolica ha sempre dato molta importanza al connubio bellezza ed arte sacra. E di ciò dobbiamo darle merito.

Un salto nel tempo per giungere al filosofo Immanuel Kant (1724 – 1804), il quale invita a non confondere il bello con il piacevole: il bello costringe al ragionamento ( quando si esprime un giudizio estetico su ciò che è bello si comunica una propria riflessione non una sensazione), invece il piacevole è pertinente al gusto, che è una sensazione soggettiva.
Nella “Critica della ragion pura” e nella “Critica del giudizio” Kant introduce il concetto di categorie “a priori”, da cui dipenderebbe il nostro giudizio estetico, e fa riferimento al “sublime” come possibilità di rappresentazione e di astrazione dal contesto reale.

Per Kant il giudizio sul bello non ha attinenza con il concetto di “perfezione”,  esiste “a priori”, senza rapporto con l’esperienza.

Oggi la parola bellezza non è più collegata ai valori etici del bene e del vero.  Ma  i visi simmetrici sono considerati più attraenti secondo alcune ricerche psicologiche, come quella  effettuata dallo psicologo Steve Gangestad e dal biologo Randy Thornhill, che esaminarono la relazione fra asimmetrie del viso e del corpo e giudizi sulla bellezza.

Nel nostro tempo la  bellezza è considerata soltanto un attributo fisico, distinto e distante da qualsiasi virtù etica e dall’intelligenza, ed una bella donna d’oggi sarebbe stata giudicata bella anche nei secoli scorsi.

Rubio

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Re:Bellezza
« Risposta #2 il: Aprile 18, 2012, 00:26:40 »
Visto che me lo chiedi ti rispondo di no, non sono un esteta. Ammiro la bellezza più delle cose, arte, antiquariato, paesaggi, ecc., che delle persone. Se devo pensare alla bellezza riferita ad una persona penso ad una bellezza interiore. Probabilmente sono vicino alla radice Tob e al bellus latino che non al pulchrum. Bello e buono per me sono inscindibili.
Capisco l'estetismo, come movimento storico artistico con valenza di rottura; attualmente, mi sembra, avremmo bisogno di rivalutare un'interiorità limpida e disinteressata. Ho postato oggi stesso il mio commento a caldo sul fil La vie en rose su Edith Piaf, lei non è stata bella nel senso tradizionale del termine, ma aveva una carica particolare che la riscattava ed è stata amata da uomini bellissimi e all'apice del successo. Tra lei e una Valeria Marini qualunque, ma anche Monica Bellucci, non c'è storia. Saluti
                   Rubio

nihil

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Re:Bellezza
« Risposta #3 il: Maggio 10, 2012, 16:45:40 »
Non leggo le risposte precedenti alla mia, per non essere influenzata, ma anch'io come tanti ho osservato la bellezza in quanto bellezza, cosa che piace, cosa che gratifica anche se soggettiva. Nelle mie peregrinazioni mentali sono addivenuta ad una conclusione un poco azzardata, che la bellezza sia causa di civiltà e progresso e anche di guerre. La bellezza...noi vogliamo cose belle, e per belle intendo anche quelle che dopo in cibo, ci danno benessere, sia un bel maglione, che una bella casa: anche una bella auto, una bella escort, un bel castello, un bel campo.....
Per avere ciò che ci piace e gratifica bisogna darsi da fare e così fu inventato qualcosa che ci portasse avanti, ci fornisse una strada per la conquista: fu inventato il lavoro, il possesso, la guerra e di conseguenza il potere, la truffa, il soldo, insomma tutti i mezzi per raggiungere la bellezza di un qualcosa. Penso alla mafia ( cosa moderna) che ammazza eccetra per soldi, soldi che servono a comperare, comperare case e oggetti . Belle case e begli oggetti. Insomma in definitiva i soldi servono per assicurare qualcosa che piace( salvo poi nel caso specifico dover vivere in un bunker sottoterra per non farsi prendere, il che sarebbe più comodo se si andasse in prigione direttamente.) Insomma è la bellezza che stimola il cammino, bellezza che ovviamente contempla la comodità, l'agio e tutte quelle belle cose che rendono piacevole la vita. Se per raggiungerla bisogna camminare sulla testa di qualcuno....ebbene sì, la storia dirà che è una conseguenza in evitabile.
Penso alla Chiesa che di buono ha fatto una cosa sola , pagare artisti come Michelangelo e Company, e per farlo ha avuto bisogno di soldi e quei soldi non erano certo santi. Penso ai Re, che per fare castelli meravigliosi, residenze spettacolari, piene di bellezza come l'Ermitage, Versailles, il Louvres...hanno calpestato migliaia di diritti e tutto in nome della bellezza.
Sono idee strambe? boh, forse, ma la bellezza è anche anima ed emozioni, non solo conquista e guerra. Non so se sono riuscita a spiegarmi. Gli animali non hanno avuto questa necessità, se non magari quella di farsi un nido bello per conquistare una femmina, ma anche in questo caso si potrebbe dire che la bellezza ha uno scopo, la riproduzione della specie.
La bellezza è dunque una forma di potere? anche di sacrificio, ovviamente, della serie io risparmio per comperarmi una bella casa....
Me sò incartata? e allora scartatemi! :prtr: :prtr:
« Ultima modifica: Maggio 10, 2012, 16:48:40 da nihil »

Doxa

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Re:Bellezza
« Risposta #4 il: Maggio 10, 2012, 17:23:05 »
Per avere ciò che ci piace e gratifica bisogna darsi da fare e così fu inventato qualcosa che ci portasse avanti, ci fornisse una strada per la conquista: fu inventato il lavoro, il possesso, la guerra e di conseguenza il potere, la truffa, il soldo, insomma tutti i mezzi per raggiungere la bellezza di un qualcosa.

Hai ragione Nihil. La tua riflessione mi evoca la mitologia greca e l’omerico Odisseo (Ulisse).

L’ellenico mito narra che il primo concorso di bellezza si svolse in Grecia, sul Monte Olimpo, e si concluse sul Monte Ida (in Turchia) col “giudizio di Paride” nel difficile ruolo di giudice.

Il “giudizio di Paride” è considerato uno delle cause della guerra di Troia. I dettagli della vicenda variano in base alle fonti. Omero nell’”Iliade” allude al giudizio di Paride come un evento secondario; il drammaturgo greco Euripide nella tragedia titolata “Le Troiane” o “Le Troadi”, aggiunge delle informazioni. Successivamente altri scrittori come Ovidio (nelle Heroides) , Luciano (Dialoghi degli Dei) e Igino (Fabulae ) inserirono nel mito alcuni particolari fantasiosi.

A combattere contro i troiani  andò anche l’astuto Ulisse, re di Itaca,un’isola nel Mar Egeo.  Egli lasciò il suo regno e la bella sposa Penelope per andare con i suoi uomini nell’esercito di Agamennone.

Finita la guerra, Ulisse cercò di  tornare ad Itaca. Ma gli dei avversi lo fecero girovagare in modo avventuroso per altri dieci anni.
Le sue avventure comprendono anche le relazioni con Nausicaa e con la maga Circe; simbolicamente anche con le sirene di cui ascolta il magico canto, senza lasciarsi incantare.

nihil

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Re:Bellezza
« Risposta #5 il: Maggio 10, 2012, 18:47:46 »
conosco l'Iliade e l'Odissea, che con l'Orlando Furioso, sono i miei miti. Devo dire però che la bellezza in questi libri sono rappresentati dalla donna ( grazie) e poi causa di guerra ( li mortacci maschilisti) :) Insomma la bellezza è donna e danno, e con ciò nacque l'alibi dei maschietti.

Magari, a ben pensarci, anche la ruota potrebbe essere figlia della bellezza, perchè l'uomo per andare da lì a là, aveva bisogno di un mezzo più comodo delle proprie ciabatte. Inventò la ruota forse per andare con un carretto in un posto che gli piaceva di più. Poi magari sopra le ruote un giorno ci montò un carro, sì, ma armato, e continuò a cercare quel posto che lo attirava maggiormente, e non importa se quel posto era già di qualcuno.
Un giorno quello stesso uomo forse si fermò, costruì una bella città...poi la storia ricominciò da capo. :prtr:
Mah, mi rendo conto che potrei continuare all'infinito con discorsi anche inappropiati per sostenere la mia tesi, ma di sicuro non fu nè la bontà, nè la generosità il motore del modo. :D

nihil

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Re:Bellezza
« Risposta #6 il: Maggio 10, 2012, 18:49:59 »
e a proposito....Paride dette la mela d'oro.....
ma insomma, che c'avranno mai di magico le mele?
Eva, Grimilde, Paride..... abow



nihil

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Re:Bellezza
« Risposta #7 il: Maggio 10, 2012, 18:54:07 »
concordo con Rubio, non esiste la bellezza se è vuota di sentimenti, ma siamo in pochi a pensarla così nel mondo moderno. Basta vedere le sgomitate che fanno i giovani per approdare in tv a fare gli stupidi.
Anche Canova nelle sue commoventi sculture, oltre la bellezza metteva l'anima, altrimenti sarebbero stati solo pezzi di marmo.

ciro

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Re:Bellezza
« Risposta #8 il: Giugno 02, 2012, 05:30:37 »
La bellezza viene dalla profondità del nostro essere e si spande nell'aria, poco importa se non verrà captata da antenne portatrici a domicilio di banalità e futilità. Quest'ultime periranno perchè non hanno sostanza ma sono solo larve, come direbbero i cultori dell' esotersmo dell' 8oo.
Ciro, stamattina particolarmente logorroico.

Doxa

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Re:Bellezza
« Risposta #9 il: Giugno 02, 2012, 08:35:20 »
Platonico Ciro, per analogia ti riferisci alla bellezza dell’anima anziché del corpo umano.  Ma anche Platone considerava la bellezza corporea  propedeutica alla rivelazione della bellezza spirituale.

Il concetto della bellezza dell’anima fu  poi fatta propria dal cristianesimo attraverso i filosofi neoplatonici, come Plotino.

Bellezza fisica e bellezza spirituale caratterizzano l’individuo  e collaborano nella dinamica dell’amore di coppia. Ma è la bellezza del corpi che testimonia nel tempo i diversi modi di accoglierla nella cultura di appartenenza.

I gusti estetici dominanti in un periodo dipendono dalla moda, ma la bellezza è indipendente dal gusto.

Un esempio con due famose dive del cinema: Julia Roberts e Sharon Stone. C’è chi preferisce l’immagine di Julia e chi l’aspetto della sensuale Sharon. Sono gusti estetici diversi, ma se uno preferisce la Roberts non può dire che la Stone è brutta. Non bisogna confondere la bellezza con il soggettivo gusto estetico.

Lo stile della Roberts non è quello della Stone: è lo stile che rappresenta la bellezza, e se essa ci appare in forme ed immagini diverse è perché stili diversi la rappresentano. La differenza è nello stile non nella  bellezza. Ed è il gusto soggettivo a prediligere uno stile piuttosto che un altro. Lo stile esprime la personalità degli individui. Gli abiti che decidiamo di indossare esprimono il nostro stile, così il taglio dei capelli, il modo di sorridere, ecc.. Una bella donna che parla in modo volgare, che veste in modo sciatto resta bella ma non ha stile.

L’eleganza esalta la bellezza, ma l’una non si può confondere con l’altra. La donna indossa abiti eleganti per apparire più bella di come l’ha formata la natura. Ricorre alla cosmesi per esaltare alcuni tratti del volto oppure per attenuare le imperfezioni. Usa il maquillage per piacersi di più, per essere gradevole agli altri. L’aspetto seduttivo della bellezza è accettato e nessuno ormai separa con il moralismo la relazione tra bellezza del corpo e l’erotismo.

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Re:Bellezza
« Risposta #10 il: Giugno 02, 2012, 19:09:50 »
tempo fa sono stata a S.Pietroburgo. La ridondanza delle case, delle regge, delle chiese, dell'Ermitage inteso come bellezza esterna e dei suoi contenuti ha un fondo di amarezza: tutto ciò è stato pagato della miseria del popolo e dalla sua fame. La bellezza è qindi intesa come potere. Come in ogni tempo!
Mi domando ora quali bellezze i grandi di oggi lasceranno, se non le loro ville stile Arcore, i panfili stile riccastro, i palazzi di vetro....
Se possiamo ringraziare i potenti del passato per   averci lasciato certi  splendori, li dobbiamo solo condannare per il come, anche perchè non siamo sicuri che godessero di tanta bellezza in quanto tale, ma ne godessero come esibizione.

I poveracci invece rimangono sempre gli stessi!
« Ultima modifica: Giugno 02, 2012, 19:12:32 da nihil »

Doxa

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Re:Bellezza
« Risposta #11 il: Giugno 02, 2012, 22:37:42 »
Gentile Nihil, è interessante la tua riflessione sulla bellezza architettonica degli edifici e dei  giardini delle ville signorili come status symbol , necessario per la rappresentazione del potere e della ricchezza.

Fin dall’antichità  fra le persone benestanti si tramanda  l’attenzione alla ricerca estetica, anche nell’arte funeraria.

Nel periodo ellenistico  l'interesse per l'arte divenne  un fattore di distinzione delle persone colte e ricche che cercavano in ogni manifestazione artistica il massimo grado di armonia e perfezione formale.

Nei centri storici di molte città italiane i grandi edifici sono simboli architettonici del potere di importanti famiglie, ed il lusso negli appartamenti denota nei proprietari il piacere di vivere nell’agiatezza e di meravigliare gli appartenenti agli strati sociali subalterni. E’ il trionfo dell’apparenza.

L'architettura viene riconosciuta come forma di espressione culturale eminente, strettamente legata alla rappresentazione del potere, della ricchezza, del prestigio.

Come non pensare alle ville imperiali di epoca romana, alle dimore rinascimentali  e quelle dei secoli successivi ?

Un altro aspetto della bellezza che dovresti considerare è quella del paesaggio, non legata al potere né alla ricchezza ma alla contemplazione. E si vuoi possiamo argomentare su questo tema.