Autore Topic: Il bar della stazione  (Letto 532 volte)

nihil

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Il bar della stazione
« il: Maggio 11, 2012, 08:05:42 »
Angela andava sempre a prendere il caffè al bar della stazione. Si sedeva ad un tavolino esterno d'estate, in fondo alla sala d'inverno. Sfogliava un giornale o una rivista e guardava la gente. A volte immaginava storie, cercava di indovinare la vita dei viaggiatori, insomma li usava come un libro che le donasse compagnia. Ormai aveva imparato a distinguere i pendolari, le loro facce stanche. Nel tempo i volti erano diventati sempre meno sorridenti, le labbra più taciturne, l'ansia più evidente. Il mondo stava cambiando in peggio, questo ormai era evidente. Quel lunedì mattina era una giornata splendida, come solo un inizio di primavera può essere, ma non per quella donna di colore in fondo al bar, defilata nella penombra. Stava piangendo in silenzio. Si poteva definire un pianto profondo.  Angela la guardò imbarazzata, non sapeva se poteva dirle qualcosa senza essere indiscreta. Non l'aveva mai incontrata, ma vederla in quella stato la sgomentava. Alla fine le si avvicinò, l'abbracciò e le mormorò "sono Angela, sù coraggio, abbi fede, tutto si sistemerà."
La donna smise di piangere, la guardò perplessa. Angela ripetè la frase, non venendole in mente nulla di meglio. L'altra taceva, ma non piangeva più, la guardava diritta negli occhi come chi non ha capito ma vorrebbe capire. Si asciugò le lacrime e poi in uno stentato italiano misto a francese disse qualcosa che poteva essere tradotto in "tu sei un angelo?"
Angela, presa alla sprovvista rispose: " Sì, ma non lo dire a nessuno".
 L'altra sorrise, mormorò "io fede".
Poichè tacevano entrambe e Angela non sapeva cosa altro dire se ne andò, ma si fermò poco lontano, nascosta dietro un orario ferroviario, guardando l'altra per vedere cosa sarebbe accaduto. La vide  sorridere fiduciosa, alzarsi e andare verso un  treno.
Da quel giorno Angela ebbe una missione, cercare tra la folla volti tristi da abbracciare mormorando "Sono un angelo, non lo dire a nessuno, abbi fede, tutto andrà bene". Poi spariva e nascosta in qualche modo osservava le reazioni della persona, che inevitabilmente passavano dalla perplessità all'incredulità e poi alla speranza che l'apparizione fosse un messaggero reale.
Angela impersonava un placebo, lo sapeva benissimo, ma perchè non provarci?

Rubio

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Re:Il bar della stazione
« Risposta #1 il: Maggio 11, 2012, 08:30:28 »
    Bella storia, credibile. Contesto solo il "delirio di onnipotenza" della protagonista foriero, anche, di non poche delusioni. Descrive il sogno di essere, seppure per un attimo, deus ex machina che avvia la Storia verso una più lieta fine. Nella realtà credo che l'angelo sarebbe un collezionista di "vaffa", per la stupidità umana, si intende.

Brunello

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Re:Il bar della stazione
« Risposta #2 il: Maggio 11, 2012, 09:09:07 »
Ci vorrebbero tante persone come Angela, una parola di conforto ed una sana bugia sono la panacea migliore per tanti sventurati che vivono tra noi. Mi sbaglio o l'hai postato in passato? Racconto bellissimo e coinvolgente :rose:

nihil

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Re:Il bar della stazione
« Risposta #3 il: Maggio 11, 2012, 09:12:05 »
sì Rubio, è prprio la paura di essere mandati a vaffa, che ci trattiene, ma sarebbe bellissimo se ci abbracciassimo una volta di più.
Delirio di onnipotenza, non so, ma perchè non provare? Prova Rubio, proviamo a farlo davvero. ;)

nihil

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Re:Il bar della stazione
« Risposta #4 il: Maggio 11, 2012, 09:16:07 »
no Brunello, l'ho scritto questa mattina. Sarebbe bello lasciarci andare ed abbracciarci ogni tanto come in quella manifestazione Ti regalo un abbraccio. In effetti molti si scansavano, ma quelli che accettavano erano disposti a dare e ricevere. Una cosa splendida.
 :kiss:

piccolofi

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Re:Il bar della stazione
« Risposta #5 il: Maggio 30, 2012, 14:38:34 »

    Bella storia, Nihil, dove una persona scopre casualmente cosa significhi " speranza "
    e dopo quell'esperienza non cercata decide di ripeterla quando se ne ripresenti l'occasione
    : decide che lei dara' ancora quella potente galvanizzazione che e' la speranza.
    No, non un placebo quel che regala, e tantomeno un " delirio di onnipotenza " da parte sua.
    Solo l'essere una donna dotata di sensibilita' e di cuore, supportate da un guizzo di creativita'
    verso gli altri.

nihil

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Re:Il bar della stazione
« Risposta #6 il: Maggio 30, 2012, 15:27:17 »
 A volte è l'improbabilità ciò che fa vedere le cose da un punto di vista diverso, e un angelo tra la folla è decisamente improbabile. abow