Autore Topic: GIONA E ISAIA  (Letto 676 volte)

albertogiulini

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GIONA E ISAIA
« il: Novembre 21, 2011, 23:13:34 »
Vieni a visitarmi, Isaia,
ti porti buon pro la tua notte
eterna - nel deserto dei Padri:
ma le madri con
lacerazioni, indicibili sofferenze,
dov'erano? Dove saranno?

E tu, Giona, ti prego, esci allo
scoperto dal nero ventre della
balena (č una gran tristezza
stare nascosti oltre i tempi stabiliti!)

Vi cibaste di cavallette e locuste
(e di qualsiasi insetto trovaste, per
non morir di fame) - E preso alla
lontana, ci fu il vostro enigmatico
vaticinio sull'ultimo papa della
Chiesa apostolica romana:
Egli se ne andrą in esilio lungi da Roma
come un pellegrino scalzo.

io stesso sono venuto a conoscenza
di queste vostre profezie: anche di me
 vi cibavate: sono una cavalletta speciale,
ho il diluvio nel cuore.

squarcio88

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Re: GIONA E ISAIA
« Risposta #1 il: Novembre 22, 2011, 09:23:28 »
Tema molto particolare, a mio parere č una bella composizione ma manca un po' di melodia. Mi spiego, andare a capo dopo "con", "alla", "della" č una scelta un po' forzata, distoglie chi legge dalla poesia in sč.
Naturalmente č solo una mia opinione  :shame:

Per il resto, č molto piacevole leggere di temi come questo

ho il diluvio nel cuore
richiama ad un'immagine/sensazione splendida e molto forte  :rose:
"Il fine giustifica i mezzi? E' possibile. Ma chi giustificherą il fine?"
Albert Camus