L’amore ai tempi di Facebook.
Dopo una giornata di quelle da dimenticare, rientro finalmente a casa e decido che, per ridare alla mia vita una parvenza di normalità, è arrivato il momento di fare un salto su Facebook.
In un lampo sono lì e toh! Ho due richieste d’amicizia. La prima di un certo Demetrios Miechelacelof. E chi saresti? Se mai ti ho conosciuto, di certo non ti chiamavi così. E se hai cambiato nome, perché mai l’avresti fatto? Non mi convinci per niente, Demetrios comecavolotichiami.
Abbiamo anche un amico in comune. Vediamo un po’… L’amico in comune è Stefanin Traveliot. E quando mai avrei accettato l’amicizia di uno che sia chiama così? Capisco bene perché siate amici tra voi, ma io? Poi sono uno estremamente sospettoso e, prima di accettare un contatto, impiego un po’. Decido dunque di soprassedere e rinviare a più tardi la decisone se diventare o no amico di uno dei fratelli Karamazof.
La seconda richiesta è di una certa “Peperoncina piccante”, la cui immagine raffigura una ragazza bionda dai contorni sfumati sullo sfondo di un tramonto rosseggiante.
Beh, Peperoncina piccante, il tuo nome è tutto un programma, ma io sono uno tutto d’un pezzo e non m’incuriosisce per niente sapere chi sei e perché ti fai chiamare così. Io ho certi valori e un’etica costruita col sudore, mica un bamboccione che si fa entusiasmare dalle amicizie virtuali! Come ho già detto, sono uno estremamente sospettoso e prima di accettare un contatto impiego un po’.
Inoltre, diventerò presto zio e questo mi da un consapevolezza in più, mi rende più responsabile, poco incline a farmi infinocchiare da un nome stuzzicante e un’immagine da copertina di romanzo rosa!
Mmm.
Ok, Pepy, mi hai convinto, accetto la tua amicizia. D’altra parte nella vita chi non risica non rosica.
Dopo aver scorso la bacheca di Peperoncina piccante, provo un po’ di delusione perché -ahimè!- tra i suoi link non c’è proprio niente di piccante, solo video di canzoni cantate da complessi che andavano di moda 30 anni fa, il che mi fa pensare che abbia 60 anni o più (e quindi il peperoncino e svanito da un po’) o ne abbia 15, considerato che gli adolescenti di oggi hanno un’inspiegabile passione per la musica degli anni ’70.
Nel giro di 1 minuto e mezzo vedo che Peperoncina Piccante ha messo un post nella mia bacheca.
“Grazie dell’amicizia. Sei carino.”
Carino nel senso di gentile o strafico? Gentile sono gentile, me lo dice sempre anche mia sorella, ma carino non me l’ha mai detto nessuna. Il particolare che io abbia messo come immagine del mio profilo la foto di Kenu Revees è assolutamente irrilevante.
“Prego. Anche tu sei carina.” Clicco anche su Mi piace perché ovviamente sono un a persona gentile.
Dopo 1 minuto scarso vedo che la mia nuova amica ha messo nuovamente qualcosa sulla mia bacheca.
Vado e… cazzo, Peperoncina ha deciso di giocare duro.
Questa volta ha messo una foto di due avvinghiati sotto le lenzuola, un amplesso a quattro cosce, di cui però si vede poco e niente. Forse non tutto il pepe é svanito.
Che faccio? Proviamo col finto tonto.
“?”
Forse come risposta non è un granché. Ovviamente, però, clicco anche su Mi piace. Finto tonto sì, ma totalmente demente no.
Lo so, non è il massimo, ma non vorrei aver frainteso.
La sua risposta arriva subito.
“…”
E che vuol dire? Che sei una riservata? Non si direbbe, né dal nome che ti sei scelta né dai link che pubblichi sulle bacheche di perfetti sconosciuti. O forse mi vuoi intrigare, sedurre e ammaliare? Beh, hai un po’ troppa aspettativa dai tuoi tre puntini, Pepy.
Dai post alla chat passano 40 secondi netti, molto più del tempo che impiegano i meccanici della Ferrari a cambiare 4 ruote e rifornire di carburante il bolide.
Ma io sono uno tutto d’un pezzo e non mi lascio incantare da tre puntini di sospensione. Anche se, devo ammettere, sei simpatica Pepy. Chiacchierare con te è piacevole. Anzi più che piacevole.
Sei divertente, allegra e anche un po’ piccante. Dimentico il tempo, la cena e la stanchezza. Rido da solo. Ma ci vuole ben altro per uno come me.
Scopro che sei anche sensibile e profonda, che hai avuto i tuoi guai ma ti sei ripresa alla grande e da ciò deduco che sei una donna forte, che si sa rimboccare le maniche. Ma sei pur sempre una donna virtuale e non m’incanti.
Mi dici che fai del volontariato e che vorresti una famiglia. Beh, il nome che ti sei scelta e l’approccio iniziale non coincidono con quello che mi racconti, ma le maschere non costano niente e, poiché sono un intuitivo, ritengo che la vera “tu” sia questa e non quella. Ma nonostante tutto non mi convinci ancora, e no.
Il fatto che tu abbia capito come sono fatto dopo 7 minuti, di certo depone a tuo favore. Vuol dire che sei una molto intuitiva che coglie i particolari, le sfumature. Inoltre sei ottimista, visto che le brutte esperienze non ti hanno resa pessimista.
Però l’ho detto, non mi faccio infinocchiare dalle belle parole, magari sei un cesso pettinato e io sto qui ad immaginarti bella come un tramonto.
Quando mi spedisci una tua foto, mi ricredo. Sei carina, niente di stratosferico, ma carina. Hai due grandi occhi castani da cerbiatta e un sorriso allegro.
Ma non mi freghi.
Sono troppe tre ore di chat? Perché è proprio dopo questo tempo che il mio AVG Free fa in tempo a comunicarmi che un Trojan ha invaso il mio pc e dopo mezzo secondo è tutto buio. Spento. Morto. Defunto.
Tento disperatamente di riavviare il computer, una volta, due, tre, quattro, cinque. Niente! Sudo come un pinguino all’equatore e do un pugno sul tavolo.
Cazzo! Non può essere! Proprio ora che ho conosciuto la donna della mia vita, colei che vorrei sposare domani, la madre dei miei figli! Merda! E’ venerdì sera e prima di lunedì non se ne parla di portarlo dal tecnico, poi ci vorranno almeno due giorni… Merda! Proprio ora!
Tento assurdamente di riavviare il pc ancora una volta, credendo nei miracoli ma sbattendo il muso sulla dura realtà.
Niente. Cazzo. Merda. Stronzo io che ho voluto risparmiare sull’antivirus.
Mi aspetterai Pepy? Ti troverò ancora lì al mio ritorno? Perché è dovuto accadere proprio ora?
Proprio ora che mi sono innamorato.