Autore Topic: I conigli  (Letto 424 volte)

chospo

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I conigli
« il: Settembre 24, 2011, 13:48:51 »
Siamo due conigli.
Siamo due giganteschi conigli.
Siamo due giganteschi conigli rosa.
Qui da noi tutto scorre nell' immobilità più totale. Il sole ci investe sereno. È sempre nel solito posto e splende ingenuo nella sua pinguedine. Egli non è fonte di vita, né tantomeno di calore; si limita ad illuminare ogni singolo colore del nostro magnifico mondo.
Personalmente non l'ho mai visto irritato.
Come potrebbe esserlo?
Qui non esiste la notte! Qui ci svegliamo inevitabilmente felici. Stropicciamo gli occhietti. Apriamo la bocca in un grande, rumoroso, sbadiglio. È uno sbadiglio prolungato. Non si tratta di un brutto risveglio, né di sonno arretrato. È fame. Solamente fame. Solamente uno sbadiglio di fame. Mentre lo eseguiamo ci guardiamo dritti negli occhi, uno a pochi a centimetri dall'altro. Il profumo che ne deriva è dei più deliziosi.
Sono pochi minuti di intenso godimento.
Poi con un balzo ci stacchiamo dai fili d'erba, e sulle ali di uno spassionato entusiasmo corriamo frenetici tra le prelibatezze che ci attendono. Davanti, dietro, da ogni lato, intorno a noi, si stendono chilometri e chilometri di sterminata, piatta, verde, pianura. Ovunque la terra è disseminata di frutti rossi, succosi, grandi quanto dei frutti rossi, succosi, grandi quanto...
Non si vede una collina, non un fiume, non una sola zolla di terreno che spezzi la monotonia dell'ambiente. Sopra le nostre teste il cielo ci scruta nella sua immensità.
Mi diverto a contare le nuvole; da quando siamo nati ne ho contate dieci. Vorrei tanto che l'undicesima non venisse mai; il blu del cielo mi appassiona solo nella sua incontrastata perfezione. Ed egualmente perfetto è il clima. Non si può neanche parlare di clima; sulla pelle non sentiamo né caldo né freddo.
Di ossigeno ne abbiamo in abbondanza, ma l'aria non l'ho mai sentita muoversi, nemmeno quando ci buttiamo selvaggiamente sui frutti divorandoli uno dopo l'altro con voracità indescrivibile.
Non mi sono mai chiesto da cosa derivi questo appettito. È solo un impulso continuo, costante, folle, che ci costringe a lanciarci di peso su ogni macchia rossa del nostro mondo, staccandola dal suolo con un unico morso. Talvolta inghiottiamo senza masticare, ed è solo quando siamo troppo pesanti per muoverci, che il sonno finalmente ci coglie. Digeriamo e al risveglio comincia tutto da capo.
Che vita! Che vita! Che vita Signori! La noia non verrà mai!

nihil

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Re: I conigli
« Risposta #1 il: Settembre 25, 2011, 08:48:28 »
c'è molta poesia in questo testo, hai presentato l'immagine  della libertà, della contemplazione, e dei sensi primordiali della sopravvivenza. Forse per essere felici basta essere conigli. abow