A.C.I.
Autostrade Creative Internazionali
Mister Blues scaricò i suoi 150 Kg. di ciccia allo stato brado nella poltrona da dirigente, che gli competeva per diritto di anzianità. La poltrona come il solito non disse nulla, per il semplice motivo che con tutto quel peso addosso, non aveva la forza di farlo, ma pensò intensamente i più folgoranti insulti che le
vennero in mente, non per nulla lavorava da anni in quella azienda di creativi.
“Miss Wafer, mi porti i documenti, grazie. Signori, siamo qui riuniti per discutere del futuro dell’azienda, che a questo punto mi sembra molto incerto. Tutti voi ricorderete come e perché quest’azienda sia stata fondata ben 50 anni fa e finora abbia prosperato grazie alle vostre idee sempre nuove e innovative. Mister Sacher, perché fa quella faccia? Forse non conosce la storia della società, perché assunto solo 20 anni fa? Miss Guendalina, per favore, illustri la situazione ai soci recenti.”
“ Egregi signori, dovete sapere che con le autostrade di nuova concezione, nuova 50 anni fa, gli incidenti autostradali erano numerosissimi, perché i percorsi erano di circa 3000 Km. senza una curva, insomma erano infinite linee rette. Costruire le autostrade in questo modo parve all’epoca un’dea geniale, perché le curve costavano e gli azionisti preferirono ridurre i costi.
Ovviamente gli automobilisti venivano colpiti da noia mortale e generalmente da colpi di sonno, sfracellandosi in modi diversi. Per evitare cause e contenziosi ci fu chiesto di rendere i percorsi allegri o interessanti.
La nostra azienda allora concepì una trasmissione via satellite, direttamente sulla carreggiata, di immagini come nei vecchi fotoromanzi in auge 100 anni fa.
Fu così che le autostrade si riempirono d’immagini ben distanziate tra loro calcolando adeguatamente la velocità delle auto in modo che giungessero alle immagini successive né troppo presto né troppo tardi, ottenendo la riduzione e regolamentazione della velocità, riduzione degli incidenti e delle cause, insoddisfazione degli eredi, e compiacimento delle agenzie assicurative”.
“Grazie, continuo io, Miss Guendalina. Il primo fotoromanzo satellitare fu una storia strappalacrime, ma ebbe successo, così piano piano tutti i gestori delle vie di lunga percorrenza ci chiesero di programmare qualcosa di simile per le loro carreggiate. Nacquero così diapositive-satellitari per ogni argomento.
Tutti voi ricorderete che alcuni programmi contemplavano romanzi storici, altri temi sportivi, altri ancora moda e cucina, per le arterie a transito prevalentemente femminile.
I guai iniziarono quando alcuni automobilisti, dovendo interrompere il viaggio, per sapere come finiva una storia o una partita, iniziarono a pagare viaggiatori che andassero in giro al loro posto e prendessero gli appunti necessari, causando un aumento abnorme del traffico.
Qualche persona intraprendente percorse spontaneamente le strade più interessanti, poi stampò dispense e riassunti che vendeva via internet, creandoci problemi con le società dei diritti degli autori.
Mr.Dixan, vuole raccontare ai soci cosa accadde con la sua invenzione, peraltro approvata a maggioranza?”
“ Bene, siamo stati tutti giovani, e tutti abbiamo percorso quelle strade, intendo dire quelle con immagini sexy. Lo so poi ci siamo fatti prendere la mano e da sexy diventarono porno.
Fu un successo strepitoso, le strade più affollate che io mi ricordi. Nacquero numerose case d’accoglienza, con ospiti simpatici d’ambo i sessi; in verità nacquero anche le prime cause, perché erano strade che i minorenni non potevano percorrere, e ci fu un incremento vertiginoso di documenti falsi, inoltre i viaggiatori dei sedili posteriori non vedevano bene e rimanevano insoddisfatti.
Ebbene sì, signori, mi posso vantare che fu proprio a causa di quel programma che le case automobilistiche dovettero concepire modelli con 4 posti anteriori, e noi di conseguenza potemmo applicare un ticket per ogni viaggiatore e non solo per l’auto.; bei tempi, guadagnammo soldi a palate.
Devo ammettere che il programma fu sospeso a causa di numerosi vecchietti che avevano avuto un infarto mentre percorrevano quell’autostrada, che comunque alla fine divenne troppo affollata a causa delle gite scolastiche e delle scuole guida che portavano lì i giovani alle prime armi.
Ci furono anche casi di viaggiatori che non ne uscirono più, ma continuarono ad andare avanti ed indietro, per interiorizzare a dovere le immagini.
Nacquero Scuole Guida che avevano tariffe alte ma che offrivano …ehm…ebbene sì, un pacchetto d’insegnamenti estesi anche ad altre materie”.
Mentre parlava i presenti sorridevano beati, immersi in ricordi vivaci e sempre presenti.
Il socio Mr. Forever rosicchiava nervosamente una matita e alla fine intervenne quasi urlando e quasi ingoiando la matita: ” Quell’autostrada fu una vergogna! Il mio programma sì che era meritevole, ogni strada portava direttamente in paradiso, avevo studiato tutti i testi di religione e istruito il satellite a rilasciare immagini votive e morali lungo tutto il percorso! Le strade dei pellegrinaggi erano le più frequentate!”
Mr. Blues riprese la parola: ”Mr. Forever, la sua idea era brillante, ma si ricordi cosa accadde quando per errore o eccesso di fanatismo, inserì la Bibbia nelle autostrade arabe! Ci mancò poco che scoppiasse l’ennesima guerra, perché loro non credevano che si trattasse di un banale errore e poi anche tutte le altre religioni protestarono perché ognuna voleva la sua strada e chi prendeva quella sbagliata a volte abiurava la propria fede. Anche quella volta ci fecero causa molti Papi, Popi, Iman, Rabbini eccetera. Se lei è ancora con noi si può davvero dire che sia un miracolo di Dio”.
Mr. Forever continuò a bofonchiare per conto proprio, cose irripetibili per un religioso, ma che dimostravano tutto il suo risentimento per l’immoralità del mondo.
“Ma di notte come si vedono le immagini trasmesse?“, domandò ingenuamente l’ultimo assunto e neopatentato.
Raccolse uno sguardo di commiserazione e gli fu spiegato che le trasmissioni diventavano fosforescenti; lui si rincantucciò nella poltrona e decise di non parlare più.
“Torniamo alla storia della nostra azienda, signori, e ricordiamo il grande successo che si verificò ogni volta in concomitanza di elezioni politiche, quando i candidati noleggiavano quasi tutte le strade per proiettare i loro messaggi. Ah, quanti soldoni si facevano!”
Gli occhi di Mr. Blues luccicavano di compiacimento e poi passò a rammentare che le strade di breve percorrenza erano ottime per spot pubblicitari d’uso domestico. Insomma, nel giro di pochi anni tutte le strade ebbero un duplice scopo, quello ovvio e quello culturale. Non mancarono strade della matematica, della poesia o arte in genere, insomma non vi fu nessun ente o associazione che rinunciasse a sfruttare questa nuova possibilità mediatica.
“Ed ora affrontiamo il problema che ci porta sull’orlo del fallimento. Signori, qui ci vuole qualche idea nuova, ormai abbiamo sfruttato tutti gli argomenti, i programmi satellitari sono venuti a noia ai più, anche se abbiamo proposto repliche dei programmi che alcuni avevano saltato. Ci siamo inoltre accorti che molti automobilisti raccontano via telefono come finisce la storia alle auto che seguono, che escono dal circuito, prendendo strade limitrofe più economiche, con autisti egualmente soddisfatti; siamo sinceri ormai costi di transito sono eccessivi, non si può dar loro torto. I nostri committenti iniziano a scalpitare e gli introiti scendono. Qualcuno ha proposte?”
Mr.Focus balzò in piedi: ”Si potrebbe mettere l’audio alle immagini, magari collegandosi alla radio di bordo, il satellite fa miracoli, non ci dovrebbero essere difficoltà, così il viaggio sarebbe più divertente…eh, che ne pensate?”
Mr. Blues storse la bocca: ”Mr. Focus, lei vorrebbe conciliare viaggio immagine e voce? Per questo ci sono già i drive-in, e il viaggiatore se vuole può già accendere la radio! Altre idee?”
Mr.Focus non si arrese: ”E se facessimo programmi a puntate? Sarebbero ottime per i pendolari, se non per i viaggiatori occasionali”.
Miss Biscuit scattò in piedi folgorata da un’idea che poi era la sua fissa, proponendo eccitata diapositive che illustrassero tutti i tipi di dieta. Tutti la guardarono sgomenti, deplorando il risultato della sua dieta, che la faceva assomigliare più che a una donna, ad uno spazzolino da denti.
Mr. Focus allora esternò le possibili conseguenze di detto programma, ovvero le cause che avrebbero intentato i gestori delle stazioni di ristoro, vedendo deperire i loro affari e magari qualche individuo, dopo tremila Km. di discorsi sulle diete avrebbe potuto diventare pure anoressico, e allora sì sarebbero stati dolori per la loro azienda.
Ringalluzzita dalla bocciatura di simile proposta Miss Petunia fece quell’opposta, un’autostrada corollata da ricette esotiche di tutti gli stati, per non scontentare nessuno.
Mister Blues la interruppe prima che si lanciasse in qualche odissea culinaria, ricordandole che i diabetici si sarebbero sentiti presi in giro e offesi nella loro patologia, inoltre le ricette avrebbero dovuto essere calibrate per età, gusti, fruibilità dei prodotti stagionali eccetera, per cui i regolari tremila Km. non sarebbero bastati.
Prese allora la parola Miss Smog. Questa socia dell’A.C.I. mandava sempre in confusione Mr.Forever perché portatrice sana di due puppe che lui definiva stroboscopiche, ma il corpo era infilzato su due gambe da struzzo. Proprio non digeriva un simile assemblaggio, per questo cercava sempre di non guardarla quando si alzava per illustrare le sue idee.
“E perché non inauguriamo programmi che sollecitino oltre la vista anche l’olfatto? Autostrade con piatti tipici, anche dietetici se si vuole, che con l’aiuto di cyberphon disseminati lungo il tragitto diffondano il loro profumo? E’ possibile che catene di gestori di ristoranti si convenzionino con noi, facendoci guadagnare moltissimo! Per esempio il profumo del caffè è delizioso".
Una voce dal fondo sussurrò che era meglio evitare l’odore di pesce.
Mr. Blues la guardò di traverso e la redarguì ricordandole che in caso di vento il profumo si sarebbe spostato magari su un’altra autostrada sprovvista di sufficienti luoghi di ristoro, provocando ipoglicemia ad automobilisti sensibili e iperglicemia ad automobilisti diabetici, sempre quelli di prima. Si sarebbe quindi resa necessaria una diffusione collaterale di siti di pronto intervento, che non erano previsti dalle loro assicurazioni, né dai budget dei clienti.
Le idee più o meno brillanti furono numerose, ma Mr.Blues le bocciava tutte per il semplice motivo che teneva in serbo la sua, che riteneva strepitosa e innovativa. Quando la platea dei soci creativi alla fine si zittì, stanca di pensare e immaginare, Lui alzandosi in piedi e disarticolando la ciccia della poltrona che rese grazie agli dei, con voce impostata a falsa modestia, espose la sua idea: ”Cari soci, dobbiamo stimolare la necessità per un nuovo prodotto, anche se ci sarà una sospensione temporanea della nostra attività: la mia proposta sta nell’annullare il satellite e poi tra qualche tempo quando gli automobilisti sentiranno la mancanza dei nostri programmi e saranno travolti dalla noia, ritorneremo alla carica! Non potendo sfruttare idee originale innovative, la scelta migliore sembra quella di agire alla rovescia. Dopo tanti anni, la novità sarà il nulla. Che ne pensate?”
La domanda era retorica, i presenti stanchi: Mr.Blues aveva giocato proprio su quest’evenienza per fare accogliere la sua proposta.
Miss Wafer però una domanda volle farla e timidamente chiese come sarebbero state le autostrade nel frattempo. Con un sorriso magnanimo Mr.Blues rispose che sarebbero state in tinta unita, magari di un bel nero, che fa sempre eleganza,con in mezzo una riga bianca o forse gialla.
“Ma la gente non si annoierà troppo? “ Ribatté Miss Wafer.
“Certamente no, carina, chiederemo alle case automobilistiche di fare modelli colorati, rossi, verdi, gialli eccetera in modo che i viaggiatori possano godere della novità e dei colori in transito!”
Tutti applaudirono a questa soluzione, invidiosi di non esserne gli autori.
Gradatamente la sala riunione si svuotò e tutti tornarono a casa pregustando un periodo di inattività.
Solo, in fondo al salone un uomo vecchio, vecchissimo, si accese una sigaretta al tamarindo e pensò. “Che cazzo d’idea! E queste sigarette fanno pure schifo, io preferisco quelle alla gazzosa!”