A Roma, dal 19 settembre al 12 gennaio 2025, nel Tempio di Romolo e Remo e nelle Uccellerie Farnesiane, all’interno del Parco Archeologico del Colosseo, c’è la mostra dedicata a Penelope, il personaggio omerico. Sono esposti dipinti, sculture e oggetti che ripercorrono l’iconografia e l’interpretazione della figura di Penelope nei secoli.
Questa esposizione è la prima di una trilogia sulle figure femminili, seguiranno quelle dedicate ad Antigone e a Saffo.
La mitologia greca narra di Penelope, moglie di Ulisse (Odisseo) e cugina di Elena di Troia, detta anche Elena di Sparta, per le città a cui è associata. Infatti Elena è la moglie del re di Sparta, Menelao. Durante un’assenza di questo giunge a Sparta il principe troiano Paride, al quale la dea Afrodite aveva promesso la più bella delle donne.
Elena cede al corteggiamento di Paride e con lui fugge a Troia, abbandonando Menelao e la piccola figlia Ermione.
Menelao convince il fratello Agamennone, re di Micene, a formare un imponente esercito per assediare la potente città di Troia e liberare Elena. Ed inizia la guerra tra Greci e Troiani.
Dopo la vittoria della Grecia, Elena, icona della bellezza e della seduzione, torna in patria con Menelao, però diventa una figura disprezzata nel mondo antico per la sua infedeltà al marito.
Ma Elena fu davvero “colpevole” dell’abbandono del “tetto coniugale” ? Omero pone in rilievo il convincimento suscitato da Afrodite: è la dea dell'amore a spingerla tra le braccia del principe troiano.
Anche la poetessa greca Saffo (630 a.C. circa – 570 a.C. circa) sembra giustificare il suo comportamento: Afrodite la travolse, ed Elena scelse in Paride "la cosa più bella: ciò che si ama".
Elena e Paride. Particolare di un cratere del IV sec. a. C., Museo del Louvre, Parigi
Il filosofo sofista Gorgia (V – IV sec. a. C.) scrisse “Encomio di Elena” per dimostrare la forza delle parole per ribaltare il convincimento popolare. Per discolparla presenta una serie di implicazioni logiche secondo le quali essa non è realmente colpevole del conflitto tra Greci e Troiani.
Dante Alighieri nella “Commedia” colloca Elena nel cerchio dei lussuriosi.
Elena e Penelope (?)
Invece Penelope, regina di Itaca, simboleggia la sposa fedele, anche se la parola fedeltà a lei riferita non c’è nell’Odissea.
La sua storia è davvero una vicenda di fedeltà e di lungimirante conservazione del talamo coniugale ? Un’altra versione del mito la vuole lussuriosa, pronta a concedersi ai Proci che la vogliono insidiare.
Francesco Petrarca considera Penelope la “casta mogliera”; anche lo scrittore Giovanni Boccaccio non crede alle sue infedeltà e la inserisce tra le donne famose nel suo “De mulieribus claris”.