Autore Topic: Santa Marcia  (Letto 34 volte)

Doxa

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Santa Marcia
« il: Novembre 16, 2024, 15:19:52 »

Santa Marcia, si guarda allo specchio e dipinge l’autoritratto, miniatura  dal “De claris mulieribus” di Giovanni Boccaccio.

De mulieribus claris o De claris mulieribus (= Le donne famose) è un testo in lingua latina elaborato tra il 1361 e il 1362 per descrivere le biografie di 106 donne famose e le loro azioni malvage o virtuose.

Per scrivere questo libro Boccaccio fu motivato dal “De viris illustribus” di Francesco Petrarca, contenente le biografie di vari uomini.

In precedenza lo scrittore toscano compose un testo titolato “De casibus virorum  illustrium” con le biografie di 56 uomini e donne, poi elaborò il De mulieribus claris, dedicato soltanto a personaggi femminili.

Le biografie cominciano con quella di Eva, la prima donna secondo la Genesi, e concluse con quella della regina Giovanna I d’Angiò, di Napoli,  donna famosa  al tempo di Boccaccio.


Nell'elenco ci sono molte donne leggendarie, come Elena di Troia o le Amazzoni, che al tempo di Boccaccio si pensava fossero reali personaggi storici.

Ma chi era santa Marcia ?  Questo nome è di origine latina, e secondo alcuni deriva da Mars (Marte), il dio della guerra.

Martia e Marcia sono  le forme femminili  dei nomi latini  Martius e Marcius.

“Marcia” significa “appartenente a Marte”. In epoca romana era diffuso tra le figlie dei soldati.

Nel Rinascimento il nome “Márcia” fu di “moda” nelle famiglie aristocratiche.

Sinonimi di Marcia sono Marzia, Mara e Marta.

Marta è  un nome semitico e in aramaico  significa “signora” o “padrona”.

Marta è la figura biblica descritta nei vangeli di Luca e Giovanni come sorella di Maria e Lazzaro. I tre abitavano a Betania, vicino Gerusalemme.

Nel Vangelo di Luca (10, 38 – 42) le due sorelle accolgono Gesù in casa. Mentre Marta si occupa delle faccende domestiche, Maria si siede  per ascoltare ciò che dice Gesù. Marta se ne lamenta, ma Gesù  le risponde: “Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c'è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta”.

Invece nel Vangelo di Giovanni (11, 1–45) le due sorelle mandano a chiamare Gesù perché venga a guarire Lazzaro che si è ammalato, ma Gesù si attarda e quando giunge Lazzaro è già morto. Gesù dialoga con Marta e ottiene da lei una professione di fede: “Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che deve venire nel mondo”. Quindi  Gesù si reca al sepolcro e resuscita Lazzaro.

Ancora il Vangelo di Giovanni (12, 1–3): “Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Lazzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. E qui gli fecero una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali. Maria allora, presa una libbra di olio profumato di vero nardo, assai prezioso, cosparse i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì del profumo dell'unguento”.

Questo episodio c’è anche nel Vangelo di Matteo (26, 6–13) e in quello di Marco (14, 3–9), ma non nominano le due sorelle e situano la cena in casa di Simone il lebbroso.