Quest'altro arazzo esposto alla mostra è il dossale del baldacchino del pontefice Clemente VII.
Il sostantivo dossale deriva da “dorsale”, indica il ricamato telo (o altri materiali) usato nel passato per coprire la parte posteriore dell’altare nelle chiese cattoliche, ed anche la parte posteriore del baldacchino papale.
Vaticano: “Sala delle Benedizioni”: dietro il pontefice Pio XI si vede il dossale (copia dell'originale) sorretto dall’impalcatura.
Questo dossale, e l’altro descritto nel precedente post, per secoli sono stati usati nelle più importanti cerimonie religiose che si svolgevano in occasione della Pasqua, in particolare la Coena Domini e la Lavanda dei piedi.
Pieter van Aelst, Bruxelles, Musei Vaticani, Città del Vaticano.
L’autore di questo arazzo nel 1502 fu scelto come maestro arazziere alla corte di Filippo il Bello, padre del futuro imperatore Carlo V.
Nel 1515 papa Leone X gli dette l’incarico di realizzare 11 arazzi per la Cappella Sistina. I disegni preparatori su cartone furono realizzati da Raffaello Sanzio e dai suoi collaboratori, traendo ispirazione dagli Atti degli Apostoli.
Il pittore Barent van Orley sorvegliava l'esecuzione.
Gli arazzi furono realizzati tra il 1517 e il 1520.
Nel 1530 circa altri arazzi con scene della vita di Gesù furono commissionati a Pieter van Aelst dal pontefice Clemente VII. I disegni su cartoni furono elaborati da allievi di Raffaello Sanzio.
Nella parte alta dell’arazzo sono raffigurati due angeli, uno per lato.
Più in basso, le allegorie di tre virtù: al centro, la virtù cardinale della Giustizia, ai due lati, due virtù teologali: la Fede e la Carità.
La Giustizia è raffigurata come una solenne figura femminile: è assisa, ha la testa coronata, i piedi poggiati sopra il globo terrestre.
Guardando la foto: la donna con il dito indice della mano sinistra indica un putto alato vicino la sua gamba sinistra: è un angelo, sorregge un gladio (?). La spada simboleggia la legge.
Con la mano destra regge la bilancia con i due piatti: la bilancia è strumento e simbolo di valutazione e di giudizio: del bene e del male, di ciò che è giusto e di ciò che è ingiusto.
Per sorreggere il peso della bilancia la personificazione della Giustizia viene aiutata dalla mano sinistra della Fede, anche questa in posizione seduta: con la mano destra sorregge lo stendardo con il simbolo delle “chiavi del cielo” dette anche “chiavi di San Pietro”, antico segno della Chiesa universale.
La base dell’asta è tra le zampe anteriori del leone, simbolo della forza ma anche simbolo di Cristo.
Dietro l’animale, sullo sfondo si vede un castello.
Nel paesaggio agreste c’è anche un altro leone sulla destra. Pure questo sorregge l’asta con lo stendardo che raffigura le “chiavi del regno dei cieli”: sono incrociate e simboleggiano la missione di Pietro e della Chiesa.
Sul fianco del drappo è simboleggiata la Carità, la giovane è seduta ed intenta ad allattare il figlio.
Nella religione cristiana la Carità simboleggia l’amore nei confronti di Dio e degli altri.
The end