Fievoli figure tinte di bruma,
sagome che scivolano
nel baluginio dei lampioni,
stento a riconoscerti
mentre ti perdi tra passi
e ombrelli,
piccola come un tappo di birra.
Leggiadri i tuoi capelli
danzano tra le braccia di un vento
buono,
i vetri sbiaditi rubano i tuoi contorni
sgraziati dalle stille di pioggia.
Sterili luci disegnano lunghi corpi
sull'asfalto,
ti rivedo, riflessa in un rigagnolo
dai bordi argentei,
poi svanisci, flebile ombra
all' imbrunire.