Esatto! Il ruolo diventa anche un " luogo sicuro", autoprotettivo, che fa da scudo a chi, non operando bene e in linea col ruolo, ha modo di difendersi anche preventivamente da chi voglia metterlo in discussione. È davvero comodo, o può esserlo.
Il professionista, però, ha nell'allontanarsi dei clienti più avveduti la giusta punizione al suo operato scorretto o inappropriato a quanto dovrebbe offrire. Ma gli alloggiati in altri ruoli, per così dire pubblici o legati ad importanti istituzioni, quelli possono non curarsi dei loro errori o volute trasgressioni. Per cui non resta che un controllo esercitato dalle istituzioni stesse di cui fanno parte, e che screditano col loro operato. Istituzioni che però spesso trascurano il monitoraggio dei loro componenti, o non ne hanno la capacità. Penso, che so, a poliziotti, preti, operatori sociali in strutture che si occupano dei più fragili. In Italia non c'è molto la mentalità della serietà e del controllo per verificarla : siamo superficiali, molto comodi, e poco rigorosi nel comminare sanzioni. Si chiude un occhio sui poco di buono, e così si danneggiano tutti gli altri, quelli che dai membri di certe "categorie" si aspettano legittimamente comportamenti giusti e rispettabili.