Si vorrebbe a volte "riposare", ossia mollare quello stimolo interiore, quel " fuoco" che sentiamo ardere dentro e quasi ci impone di scrivere. Perché non si lascia, non si "riposa"? Ma perché l'unico vero riposo è lasciar uscire, esprimere,esternare, quel che ci urge dentro. In un dialogo con se stessi, ma anche in un implicito grido verso l'esterno, verso chi possa raccogliere, ascoltare, comprendere. Dal lontano 2004 Platino si chiede perché ancora scriva e sempre scrive : io dico per non frantumare il ponte con se stesso e le proprie emozioni, e con gli altri fuori di lui. Il fuoco si alimenta, anche del tormento stesso che avverte e che a volte lo opprime.