- Puoi saltare, vai.
- Non ce la faccio, non ce la faccio!
- Paolo sei un fifone, salta cavolo!
Io e Paolo, il diavolo e l’acqua santa, il punk e la poesia. Paolo, l’amore della mia vita.
- Senti, mi hai stufato con queste prove idiote per ragazzini idioti.
- è solo perché hai paura di saltare, sei un fifone ammettilo.
Paolo morì in giugno, il sole quel giorno era caldo, sembrava estate inoltrata, l’aria soffiava veloce tra le tende della mia camera, si muovevano leggere, sembravano volare.
Aveva lasciato un bigliettino in ogni libro di quella stanza, ogni libro era segnato dalla sua matita HB, ogni libro era pieno di commenti, disegni stupidi, tracce.