Autore Topic: Senilità  (Letto 473 volte)

Doxa

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Senilità
« il: Febbraio 23, 2021, 17:08:59 »
Poco fa  nella chat ho coinvolto Ines nel mio scherzoso intervento, che poi mi ha fatto riflettere ed evocare il romanzo di Italo Svevo titolato “Senilità”, pubblicato nel 1898.

Il protagonista, Emilio Brentani, è  lacerato tra la brama di amore e piacere con il rimpianto di non  averli goduti. Le vicende della sua vita lo inducono a chiudersi nei suoi ricordi, in uno stato di vecchiaia spirituale,  di abbandono alla senilità, eufemismo per indicare le persone anziane.

Ma l’età anagrafica  spesso è distante da quella biologica.

Infatti Emilio casualmente conosce Angiolina e s’innamora di lei, ma l’accordo tra i due, desiderato dal Brentani, è un legame senza impegni, senza un futuro.

Ci sono anche altri personaggi, che per brevità evito.

Il romanzo si conclude con le ricordanze e idealizzazioni femminili di Emilio.

“Un uomo è vecchio solo quando in lui i rimpianti  superano i sogni ad occhi aperti”, scrisse  l’attore statunitense John Barrymore (1882 – 1942). Questo aforisma mi fa pensare al famoso film “Gruppo di famiglia in un interno”, realizzato dal regista Luchino Visconti, con gli attori Silvana Mangano e Burt Lancaster.

La trama: Un professore statunitense sessantenne decide di ritirarsi tra libri e quadri nella sua casa in un antico palazzo di Roma, ereditato dalla madre italiana. Un giorno la sua quiete viene turbata dall'insistenza della marchesa Bianca Brumonti, che riesce a farsi affittare dal professore l'appartamento al piano di sopra per darlo al suo giovane amante e mantenuto Konrad. Tra la marchesa, sua figlia Lietta e il suo compagno Stefano (Stefano Patrizi) e Konrad, viene a formarsi un singolare gruppo di famiglia, nel quale l'anziano gentiluomo viene forzato a entrare, salvo poi accorgersi alla fine che quest'intrusione ha significato per lui un ritorno alla vita e alle relazioni umane.
Il tragico suicidio di Konrad riporterà l'ordine iniziale nella vita del professore, allontanando la burrascosa famiglia, ma lasciandolo anche più consapevole della morte che s'avvicina.

Bellissima la scena nella quale Lietta domanda all’anziano professore: “Che cosa farebbe se io volessi baciarla” ?

Il professore (Burt Lancaster) le risponde: “Ah, non la invidierei ! Perché se mi mettessi un attimo al suo posto, vedrei avvicinarsi il viso di un uomo che... non è più giovane da tanto tempo".


« Ultima modifica: Febbraio 24, 2021, 05:44:26 da Doxa »

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Re:Senilità
« Risposta #1 il: Febbraio 23, 2021, 17:31:38 »
Nell’età senile non c’è più, o non ci dovrebbe essere il bisogno di accumulare il denaro, il possesso delle cose o come avere e mantenere il potere, allora è il momento di pensare al piacere della convivialità, all’apertura verso gli altri.

Il cambiamento di prospettiva verso il futuro, che diventa sempre più breve nella vecchiaia,  dovrebbe facilitare a vivere nel presente, per vivere e non sopravvivere, mantenendo aspirazioni, desideri, interessi, gratificanti relazioni interpersonali.   Anche la vita sessuale non è più una prestazione ginnica ma piacere, gioco, senza ansia da prestazione.

L’anziano sa che il suo futuro è aleatorio e casuale e può realizzare il noto “qui e ora”, invece di pensare al passato,  a fare continui esami di coscienza e sentire il peso morale di quello che avrebbe potuto fare e non ha fatto, per pigrizia, per inerzia, per stanchezza o per fragilità interiore. Specie chi non ha mai fatto grandi scelte ma ha subìto gli avvenimenti.

Esemplificativo è il film “Lezioni d’amore” (anno 2009). L’interprete principale è il carismatico professor David Kepesh  (interpretato dall’attore Ben Kingsley): un  sessantenne, insegnante universitario, critico teatrale e conduttore di un programma radiofonico dedicato alla letteratura. E’ separato dalla moglie  ed ha un figlio.

David ha relazioni di breve durata con le studentesse alle quali insegna.  Una di loro, Consuela Castillo (l’attrice Penelope Cruz) lo seduce. La  giovane donna  lo fa innamorare e lo ingelosisce. Poi, per futili motivi, il loro rapporto subisce un’interruzione. Sembra finito, invece dopo due anni,  alla vigilia di Capodanno, Consuela telefona a David per incontrarlo, e dirgli che presto la opereranno per un tumore al seno....


 
La sceneggiatura del film è tratta dal breve racconto dello scrittore Philip Roth, "L'animale morente". I protagonisti sono un uomo e una donna con più di trent'anni di differenza. E’ una storia d’amore e di morte, uno spaccato di vita di uomini che non si rassegnano ad invecchiare e di donne caratterizzate da una forte sensualità. Un antico gioco fra i sessi composto da sguardi,  emozioni e sentimenti contrastanti.
« Ultima modifica: Febbraio 23, 2021, 18:38:22 da Doxa »

Doxa

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Re:Senilità
« Risposta #2 il: Febbraio 23, 2021, 18:36:07 »
Sole-ines ha scritto:
Citazione
mi dispiace per te ma la mia bellezza rimarrà immutata nel tempo, dovevo sottolinearlo


Anziché Dorian Gray sarai “Doriana Gray” ? Hai scelto il pittore che farà il tuo ritratto ? Questo invecchierà mentre tu rimarrai giovane e bella ?



Nel romanzo di Oscar Wilde, “Il ritratto di Dorian Gray”, il giovane Dorian, vede che la sua figura nel quadro invecchia e  fa smorfie tutte le volte che egli commette un atto feroce e ingiusto, come se fosse la rappresentazione della sua coscienza, perciò nasconde il quadro in soffitta e si dà alla bella vita, commettendo anche un omicidio.

Ogni tanto, però, si reca segretamente nella soffitta per controllare e schernire il suo ritratto che invecchia e si imbruttisce giorno dopo giorno, ma che gli crea anche tanti rimorsi e timori finché, stanco della sua malvagia vita, lacera il quadro  con il coltello. Ma colpire il ritratto, che racchiude in sé la sua anima, significa colpire sé stesso e Dorian muore.

I servi  lo trovano morto con un pugnale conficcato nel cuore, irriconoscibile e  invecchiato, steso vicino al ritratto, con l’immagine ritornata meravigliosamente giovane.

sole_ines

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Re:Senilità
« Risposta #3 il: Febbraio 23, 2021, 18:46:08 »
Hai parlato di rassegnarsi ad invecchiare da cui io sono molto distante ehehe
Credo che la vecchiaia sia uno stato mentale, ci sono trentenni già vecchi nel modo di approcciarsi alla vita, hanno paura dei cambiamenti, si mettono a metter su famiglia perché è così che funziona, hanno un atteggiamento passivo verso qualsiasi cosa, lasciano che la vita accada. E' questa la vecchiaia.
La voglia di mettersi in gioco, fare esperienze nuove ovviamente con ragionevolezza, vivere la vita intensamente senza farsi trasportare dalla corrente ma assaporandola appieno con vitalità, per me questa è la giovinezza, e non dipende dalle rughe né dai capelli bianchi.
Mio padre ha 67 anni e mia madre 64 e per me sono due delle persone più giovani che conosca, è l'atteggiamento aperto della voglia di vivere, di fare :)

Doxa

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Re:Senilità
« Risposta #4 il: Febbraio 23, 2021, 19:02:04 »
Ines ha scritto:
Citazione
è l'atteggiamento aperto della voglia di vivere, di fare

Concordo ! Perciò a volte scherzo, anche per dare un po' di vivacità al forum e lasciare perplessi gli eventuali lettori.

Un altro  film, del 2008, riguarda le relazioni amorose nella terza età. E’ titolato “Settimo cielo”. Narra la storia d’amore tra due anziani: Inge (Ursula Werner) è una donna che ha superato sessant’anni, tranquillamente sposata da trenta con Werner (Horst Rehberg).  Ma la sua vita cambia improvvisamente quando incontra il settantaseienne Karl (Horst Westphal). Inge tradisce il marito ed instaura una relazione extraconiugale passionale.
Ritrova gli sguardi d’intesa, l’attrazione fisica, una vita sessuale ormai dimenticata. Improvvisamente si sente di nuovo giovane...Decide di separarsi e di andare a vivere con Karl. Per il dolore Werner si uccide.

Alcune sequenze del film possono disturbare alcuni perché siamo abituati a vedere scene di amplessi tra giovani. Chi rimane scandalizzato ha pregiudizi sugli anziani, pensa che nella cosiddetta “terza età” non ci sia attività sessuale.



Amare una persona più giovane significa un forte investimento libidico,  rimette in moto interessi, curiosità, speranze che sembravano perdute, stimola verso nuove mete, in quanto queste rappresentano un modo per tenere vivo il legame e l’interesse dell’altro/a. C’è anche un processo di identificazione con la giovinezza perduta, che non si potrà mai più riconquistare. Infine, c’è la sensazione dell’irripetibilità dell’evento.
« Ultima modifica: Febbraio 23, 2021, 19:07:20 da Doxa »

sole_ines

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Re:Senilità
« Risposta #5 il: Febbraio 23, 2021, 19:08:42 »
è molto interessante quest' ultima parte :)
Io penso che l'amore sia, a prescindere dall'età della persona di cui ci si innamora, un momento di forte energia, di onnipotenza se vogliamo, grazie a Dio, a dispetto di quello che vige nella morale corrente, è totalmente slegato dall'età anagrafica.
L'amore può arrivarci addosso in qualsiasi momento della vita, in qualsiasi circostanza, ovunque, non è discriminatorio :)
Qualcuno crede che la capacità di provare emozioni e sentimenti cambi con l'età?

Doxa

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Re:Senilità
« Risposta #6 il: Febbraio 23, 2021, 20:23:43 »


E tu credi mia  cara giovane amica virtuale che ci sia qualcuno in questo forum disposto a rispondere alla tua interessante domanda ?

Io dico non più di tre persone: Presenza, Platino e Micio. 

Eppure la confessione libera la “coscienza” e svolge una funzione catartica.

Per alleviare l’afflizione c’è chi sceglie di confessarsi dal  presbitero, chi dal psicoterapeuta, e chi preferisce i mass media.  :) :blank:

Comunque non ci resta che attendere !

Michelangelo Buonarroti scrisse che “L’attesa è il futuro che si presenta a mani vuote”.

Spetta a noi riempirle, tocca a noi trasformare l’attesa in occasione per implicazioni, possibilità, conseguenze e risultati.

L’attesa è  connessa con la speranza e la pazienza,  implica il desiderio.

A domani cara Ines. Ora prendo la mia "cadrega"(termine in dialetto lombardo e piemontese) e vado nel simposium": mi attendono noiosi socratici  e teologi.  :)


« Ultima modifica: Febbraio 23, 2021, 20:26:45 da Doxa »

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Re:Senilità
« Risposta #7 il: Febbraio 24, 2021, 06:33:59 »
Cinque anni fa in questo forum nella sezione “cinema e tv” ho aperto un topic per descrivere il bel film  realizzato da Giuseppe Tornatore e titolato "La corrispondenza".

Il regista ramifica la trama, che coinvolge la scienza, il surrealismo, l’amore che va oltre l’aldilà. 

Ed Phoerum, professore di astrofisica sessantenne, intrattiene una relazione extraconiugale con una sua ex studentessa fuori corso, Amy Ryan, che  per mantenersi cerca di guadagnare facendo la stuntwoman per film e televisione.



Li lega una "corrispondenza" amorosa a distanza, costellata di sms, chat, registrazioni video e chiacchierate tramite Skype, perché  Ed vive a Edimburgo ed  ha famiglia. I due s’incontrano  nei soggiorni trascorsi a Borgo Ventoso (nome immaginario dell’Isola di San Giulio, nel Lago d’Orta, in provincia di Novara),  dove Ed ha la sua casa per le vacanze, oppure in occasione di conferenze o altri appuntamenti, come il convegno di astrofisica nell'ateneo dove studia  Amy, ma Ed la avverte che non riuscirà ad essere presente. Amy va ugualmente al convegno, dove scopre che il professor Phoerum nel frattempo è deceduto in seguito a una lunga malattia (astrocitoma). Nonostante ciò, inspiegabilmente, continuano ad arrivarle ogni giorno i suoi messaggi.

Il professore ha predisposto una rete di complici e un piano per le consegne scadenzate delle sue lettere, scritte prima di morire, per poter ugualmente essere presente nella vita della ragazza, un po' come le stelle che nonostante siano spente da tempo per noi sono ancora visibili, perché vediamo, a causa dell'enorme distanza che ci separa, la luce da loro emessa milioni di anni fa.



Questo rapporto diventerà con il tempo sempre più surreale, mettendo a dura prova la protagonista.


« Ultima modifica: Febbraio 24, 2021, 16:14:30 da Doxa »