“Chiesa e campanile”
Per comprendere il senso di questo titolo, modo nostro di dire riguardo a quelle coppie dove uno dei partner è molto più basso dell’altro, bisogna anche calarsi, tornare a quelle tipiche situazioni e realtà che appartengono tuttora agli anni ’80 e primi ’90, a quei paesi di provincia, oppure per i più giovani del forum, immaginarsele con/tra le righe.
La scorsa settimana, sono stato a trovare una coppia di amici, oltre la laurea conseguita dal figlio minore, festeggiavano il trentesimo anniversario di matrimonio, un record di questi tempi, fatto divorzi e separazioni. Da quel giorno, con gli anni, Michele ha messo giù un po’ di peso, quello che per fortuna, Maddalena, ma Magda per tutti però, ha messo su. Capirete andando avanti nella lettura il perché. Non era la prima volta che quella ragazza, entrava nel bar pasticceria dove ci si trovava in compagnia noi ragazzi. Magra e alta, credo almeno 1.80/85 metri allora, aspetto cha anche il suo vestire, da perfetto camaleonte, non risparmiava o ingannava. Spesso ci sorprendeva in questo, tipo arrivava tutta in pelle nera e borchie o come una hippie anni ’60. Nemmeno il suo viso particolare, era semplice, un ovale dove spiccavano i suoi occhi neri della notte e labbra minute. Sopra, una cascata di capelli neri lunghi, sparsi fino a metà schiena. Non era di qui, la pronuncia all’ordinazione tradiva la sua origine meridionale. In fatto di “curve” poi, non di troppa sostanza. Il risultato furono commenti da parte di noi ragazzi, che si sprecarono. “Mortiria Addams” il più carino, “Pertica” o “Stanga” quelli più espressivi. Andiamo ora alla controparte, il piccolo della nostra compagnia di allora. Michele non tradiva nel fisico, la stazza robusta del padre. Altezza media, tarchiato, tutto muscoli e nervi, sopra capelli biondi e occhi verdi ereditati dalla madre. Nome di battaglia “Dinamite” appunto, sempre con la battuta pronta, allergico alle ragazze per vocazione e fede, ma lo sarebbe stato ancora per poco... Tutti eravamo ben più alti, lo si notava subito, non davanti al bicchiere però. Anche quel sabato sera, tutti avevamo alzato più o meno il gomito, eravamo allegri, ma non ubriachi in fila al banco, quando entrò Maddalena, il suo nome lo avremmo scoperto più tardi, in corsa di questa bella storia. Da subito Lei cercò di farsi spazio per arrivare a fare la solita e stessa ordinazione, quel vassoio di quattro babà al rum, non ci si poteva sbagliare. Puntò Michele affinché si spostasse per raggiungere il banco. Lui ebbe la più brutta o forse miglior idea della sua vita, trovandosela davanti. “Ti puoi gentilmente spostare? “ Lei chiese a Lui. “Dove vuoi andare Mortiria Addams?” Lui rispose guardandola dal basso. Fu la cosa più sbagliata che avesse potuto dire. Fiamme, fiamme da quei occhi neri. “Senti barilotto o come potrei definirti, tieni per te queste definizioni. Voglio rispetto e chiedo educazione.”. Michele fu punto sul vivo. Già le donne non le sopportava in generale, questa poi lo affrontava, ma “Barilotto”, mai nessuno lo aveva chiamato. Si fece comunque a lato, lasciò passare la ragazza non senza toglierle lo sguardo di dosso. Lei fece l’ordinazione, tra le risate di noi ragazzi al silenzio e incredibile, profondo imbarazzo di Michele. Lei prese il vassoio, pago e tornò all’ingresso. Sulla porta si voltò, rivolgendosi a Michele. ”Questa me la paghi cara barilotto. Ricorda chi disprezza, compra”. Girò le spalle e uscì. Michele nuovamente senza parole o risposta. Ci volle qualche minuto prima che tornasse a essere presente con la testa e con le parole non troppo gentili dirette a Lei, ma mai avremmo pensato, di quanto poi sarebbe accaduto tra i due.