Chiesa e campanile, terza puntata
Stavolta Michele non stette in silenzio. “Piacere Michele!” Ponendo la mano alla ragazza. Lei accettò porgendo la sua. Notammo subito che quella di Michele strinse con delicatezza questa nella sua. Rimasero qualche istante in silenzio, guardandosi in viso. Si stavano studiando, era chiaro. “Ti va se andiamo a conoscerci meglio a un tavolo? Mi farebbe piacere.” Lei propose. “ C’è la saletta in fondo.” Rispose Lui. “Andiamo allora.” Senza esitare, Michele invitò la ragazza al tavolo più lontano del locale. Li guardammo avviarsi, Michele arrivava alla nuca di Lei senza tacchi, in compenso era largo il doppio. Ci guardavano tutti stupiti, anche le ragazze presenti, c’erano già coppie di fidanzati tra noi. Michele con dietro una ragazza, un fatto eccezionale, una notizia storica a dir poco. Lo vedemmo tornare poco dopo, ordinare e attendere. “Tutto bene” Chiesi. Michele non disse nulla, solo l’occhiolino prima di tornare al tavolo, praticamente nascosto a tutti. Il tempo scorreva, oramai era orario di chiusura del locale, per noi il momento di trasferirsi in discoteca o qualche locale più discreto. Il gestore andò a ricordarlo a Michele e Maddalena. Nessuno mai entrò a conoscenza di quanto parlarono in quel paio di ore, resta tutt’ora un mistero tranne solo ai diretti interessati. Li vedemmo arrivare sorridenti a dir poco, luminosi. La cosa era sempre più incredibile. “Ragazzi, io proseguo la serata con Maddalena se non vi dispiace.” Michele con Lei dietro, si avviò al suo furgone da lattoniere in parcheggio. Vedemmo solo Maddalena salire poi dal lato passeggero, accomodarsi e la luce interna accendersi … Rientrando un paio di ore dopo dalla discoteca, passando davanti al parcheggio, notammo che il furgone era ancora lì fermo e luce interna spenta. Si vedeva però chiaramente nella penombra, due persona unite in qualche modo in cabina. Non indagammo oltre. La settimana dopo, amici comuni ci dissero di aver visto la domenica pomeriggio, Michele passeggiare in una poco lontana località di mare con una ragazza a fianco, più alta di Lui, esile e mora. Ci domandarono se sapevano niente, conoscendo anche questi il soggetto in questione e sue peculiarità. Fummo indifferenti, senza dir o dirci nulla, oltre a domandarci dopo, se quanto stava accadendo a Michele era destino, oppure un fuoco di paglia o peggio un’illusione? Il sabato successivo, Michele non venne al solito ritrovo al bar, non lo vedemmo neppure la domenica dopo. Lo cercammo al telefono lunedì mattina, ci rispose che non era stato bene nel week end. Era una scusa, era stato fin troppo bene, di mente, cuore e fisico, trascorrendolo per quanto possibile con Maddalena vicino o tra le braccia.