Infatti, la scusa, conoscendo il fisico robusto di Michele, puzzava di Maddalena lontano un miglio. Poi, nei primi giorni della settimana seguente, avevamo avuto un’informativa molto particolare da un comune amico cameriere in un noto e caratteristico ristorante in collina … “ Ho visto Michele in sala domenica, a mezzogiorno. Li ho serviti io, ma chi è quella ragazza mora, magra, con fisico da modella, vestita come fosse in sfilata, accanto a Lui? Non ho mai visto Michele in giacca e cravatta, la prima volta.“ Già, eravamo fortunati se arrivava in bluejeans e camicia al bar, spesso ancora con la tuta o salopette da lavoro, qui qualcosa non quadrava più. Decidemmo di andare a chiedere al diretto interessato, non preoccupati della sua salute, ma della sua emotività, oramai a dura prova. Dopo un paio di ricognizioni serali infruttuose all’officina di Michele, lo trovammo intento a caricare grondaie sul furgone, un lavoro per il giorno successivo. Quando ci vide, chiese ”Come mai qui?”. Mi feci carico della domanda. ”Michele, cosa sta succedendo tra te e Maddalena?” Michele attese qualche secondo. “Il tutto, quanto mai mi aspettavo con una donna.” Rispose. Continuando a caricare il furgone, capimmo dalle parole di Michele, che quella ragazza, per sfida o volontà, come semplice ripicca, lo stava mettendo in crisi, nelle sue debolezze come false presunzioni. Chiesi: “ Sabato prossimo siamo tutti in pizzeria per le otto, vieni?”. “Si, due posti, grazie” Con questo avevamo capito tutto. La tavolata era piena, tranne quei due posti. Le pizze oramai nei piatti quando nella saletta, entrò Michele. Dietro o meglio sopra di Lui, Maddalena. Quando comparve in tutto, uno schianto, in corto verde petrolio e nero, le ragazze della compagnia erano letteralmente stupite. Ma la spiegazione al tutto, venne durante la cena. Maddalena, da ora Magda come aveva immediatamente specificato voleva essere chiamata, fu epicentro della serata. La sua passione per la moda, per la macchina da cucire, la sua voglia di creare, come di anche di accontentare sogni o idee altrui, semplici o complessi nel vestire, distinguersi. Non era il classico stereotipo di ragazza del sud di allora, lo capimmo, lo aveva capito Michele.