Venezia è sempre stata una magia:
sulla laguna mille palafitte,
alberi del Cansiglio a far da culla
a costruzioni splendide di marmi,
come merletti che nell’acqua cheta
dei canali sprofondano radici
di cemento e di pietra; ma quell’acqua
ora divora sotterranee basi.
Qualche incendio ha distrutto monumenti
ricchi di storia e d’arte secolare;
il resto lo faranno poco a poco
le malefiche bande di turisti
che un commercio ladrone concupisce.
Sono sparite utili botteghe:
pizzicagnoli, forni, farmacie,
per far posto alla plastica-ricordo,
variopinti cappelli da giullare,
maschere vuote e gadgets di Taiwan.
I veneziani sono stati espulsi:
non c’è più posto neanche al cimitero.
23 maggio 2003
Per ascoltare questa poesia letta dall'autore, questo è il link:
http://www.eziodellagondola.it/public/venezia1.mp3