Andrea si sentiva piuttosto in forma e allungò il passo per entrare nel grande edificio nero, come tutte le strutture della DEIN.
Tutto appariva perfettamente organizzato e questo gli dava un grande senso di sicurezza, portò la tesserina al badge e proseguì il suo percorso.
Dovette inserire la tessera altre due volte prima di giungere a destinazione.
Raggiunse la sua unità in perfetto orario, vide altri tre uomini seduti intorno a un tavolo lungo e nero, uno era il suo comandante, gli altri due non li aveva mai visti.
Il comandante Tazzi, lo accolse con un breve cenno simile a un saluto militare, il gesto appariva come interrotto.
Aveva già visto quel gesto nei giorni precedenti e rispose nello stesso modo, il comandante gli fece cenno di sedersi.
Andrea si avvicinò e si sedette non lontano dai tre uomini.
Il comandante Tazzi, salutò il gruppo con un caloroso benvenuto, e iniziò a spiegare quanto la loro missione fosse difficile e importante. Ma soprattutto riservata, infatti, loro sarebbero stati dotati di maschere speciali che avrebbero impedito a chiunque di identificarli.
L’uniforme che indossavano aveva un sistema di sicurezza antiaggressione, che sarebbe scattata in caso di conflitto, lui non riusciva a capire, aveva creduto di entrare in un corpo speciale di tutela, ma nel bando non aveva mai udito la parola conflitto.
La cosa lo irritò, ma non mostro alcuna reazione, quei mesi di addestramento lo avevano reso capace di bloccare la mimica faciale.
Il comandante spiegò che era iniziata la battaglia delle battaglie e che loro erano i pionieri, gli intepidi esecutori di un nuovo modello sociale.
La loro missione era quella di convincere le persone a usare le tesserine colorate.
Mentre spiegava, dall’alto scese un grande monitor, in cui si vedevano delle gigantesche tesserine colorate, le tesserine luccicavano come se fossero state tempestate di diamanti, e Andrea restò come affascinato da quel luccichio, le tesserine si muovevano in sincrono formavano dei balletti, ora voluttuosi, ora leggeri, parevano animate, di sicuro lo spettacolo era garantito.
Il comandante parlò per quasi mezzora sempre illustrando la bellezza e l’incredibile duttilità delle tesserine.