Cara Presenza, dal punto di vista maschile la mia esperienza m'induce a dirti di non sperare da lui la risposta che non ti ha dato. Quella risposta potrebbe farti molto male. Penso sia meglio rimanere ancorata al fatto. Lui ha preferito l'altra. Ne prendi atto e passi oltre, dopo il doloroso periodo di "lutto".
Ora continuo con i miei sproloqui.
Consumiamo il sentimento dell’amore come si consumano le scarpe. Si gettano non si riparano. Non sono perenni, ma spesso ce ne liberiamo con troppa facilità. Questa metafora per dire che le relazioni amorose sono un bisogno interiore di essere legato al/la partner. Ma può svanire l’affettività verso una persona.
A volte l’entusiasmo è come un fuoco improvviso, poi pian piano si spegne. Questo succede spesso quando l’infatuazione è veloce, oppure quando si proietta un po' di sé nell'altra persona. Ci piace e quindi crediamo che sia come noi la vorremmo, con tratti caratteriali che si gradiscono. Poi, però, conoscendola meglio ci accorgiamo che oltre ai pregi ha i difetti e si perviene alla conclusione che non ci piace quanto si vorrebbe. E il sentimento amoroso si attenua, fino a scomparire.
Si ama il/la partner perché soddisfa i bisogni di cui necessitiamo in un determinato periodo. Col tempo le priorità possono cambiare e può capitare il dis-amore e la ricerca di un’altra partner di cui innamorarci.
Può accadere che abbiamo molte aspettative nei confronti dell'altro/a, mentre lui/lei può anche non aver idea di quello che noi ci aspettiamo.
Ma c'è anche chi ci illude e poi ci delude. Incontri una persona che pensi sia speciale, ti immagini che questa possa capirti al punto tale di anticipare quelli che sono i tuoi pensieri, i tuoi desideri, le tue intenzioni. Invece…
L’immaturità evolutiva di uno dei due o di entrambi può causare delle disfunzionalità nella coppia, come il desiderio di vivere in simbiosi anzichè uniti ma distinti; oppure uno dei due instaura una relazione di tipo filiale, concependo l’amore come un “aver cura dell’altro/a”. “Mi sacrifico per te per favorire la nostra unione”. Tale concezione sembra amore altruistico invece è carenza di autostima e rinuncia alla propria realizzazione. L’amore maturo, al contrario, è caratterizzato dalla reciprocità nel dare e nel ricevere.
Un altro modo disfunzionale è quello di considerare il/la partner come proprio possesso, da controllare in modo ossessivo. I partner si sentono vincolati dal “tu mi appartieni”. E’ una concezione statica del rapporto, che inficia la realizzazione personale. L’amore maturo, invece, è caratterizzato da libertà, autonomia, fiducia, ma anche interdipendenza.
La nuova morale ha un solo comandamento: “Va dove ti porta il cuore” se non si ama più il/la partner. Si lascia il compagno, la compagna senza voltarsi ad osservare il dolore che lascia nell’altra persona, senza tener sempre presente il comandamento biblico di non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te, perciò agire secondo l’etica della responsabilità. Non c’è una legge morale che impone di amare una persona che non amiamo, però possiamo agire con prudenza, gentilezza, aiutandola nel bisogno, rispettando la sua dignità ed il suo valore.
Lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet nel suo breve saggio titolato “Dirsi addio” evidenzia che sono in aumento le coppie che "scoppiano", ma sono numerose anche quelle che "implodono".
Quelle che esplodono sono le coppie più giovani, che si mettono assieme per amore o per convenienza, ma che non si conoscono davvero. Così di fronte alla prima crisi seria il rapporto si frantuma. Grandi litigi, lacrime, a volte la violenza fisica, battaglie tramite avvocati e tribunali.
Se invece i problemi diventano insostenibili più in là negli anni la separazione viene solitamente chiesta dall’elemento più forte della coppia, quello che “non ne può più” e decide di concludere la convivenza assumendosene tutta la responsabilità. La fine dell’amore è comunque dilaniante, anche perché per far finire l’attaccamento ci vuole tempo, specie se si viene lasciati.
Non bisogna aver paura delle delusioni e della fine di un amore: ciò che conta è il momento, sono i giorni belli. Capita che si sia costretti a pagarli con l’abbandono, ma quel che conta è che ci sono stati, che hanno illuminato la nostra vita.
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