Un esempio perfetto : perché io non ho mai sopportato Sgarbi ( di nome e di fatto ).
Mi ha irritato profondamente per tanto tempo, fino a che non mi sono resa conto delle sue doti innegabili, che me lo hanno fatto non dico piacere, ma apprezzare.
Ad ogni modo la faccenda è emblematica di quanto io non sopporti i narcisisti.
Se mai il narcisista mi incuriosisce , non umanamente, ma come fenomeno a livello di psiche.
Umanamente mi appare un poveretto, uno appunto fragile, con problematiche forse neppure a lui chiare ma che lo turbano e lo condizionano.
Però non c'è empatia in questo mio interesse, in quanto so che può esercitare violenza sugli altri, anzi altre, che rimangono facilmente vittime del fascino che consapevolmente può esercitare.
Il narcisista appare forte quanto a personalità, dunque è in grado di attrarre, dominare, plagiare donne predisposte caratterialmente a diventare vittime di un uomo del genere. Donne che lui sa legare, direi avvincere, ma che disprezza una volta che riesce ad averle in suo potere. E diventa impietoso, di un egoismo inquietante.
Naturalmente sto parlando del risvolto patologico della personalità narcisistica, ma credo che esistano forme più attenuate e meno allarmanti di narcisismo.
Occorrerebbe una testimonianza diretta per capire dall'interno i meccanismi psicologici ( se individuati dall'interessato ) che caratterizzano la personalità narcisistica, l'uomo narcisista. Essendo caratterizzato da buona intelligenza, ritengo potrebbe.
Quanto al mito di Narciso...mi pare, andando a memoria, che il bel giovane che cercava ogni occasione per farsi rimandare la propria immagine e appagare il perenne innamoramento di sè, nel rimirarsi in uno specchio d'acqua e cercando di afferrare l'immagine vi cadde e vi annegò. Ma se non erro questa è solo una versione della storia di Narciso.
Direi comunque che l'analisi della personalità narcisistica, specie nei risvolti estremi e nell'interazione/dipendenza con gli altri, è un argomento interessante.
Perché il narcisista ha bisogno dell'ammirazione degli altri e al contempo li disprezza in quanto puri e scioccchi strumenti deputati ad alimentare il proprio compiacimento e auto-amore.
Vorrebbe dominare e non dipendere, dunque non può che finire per detestare le sue vittime una volta che hanno svolto il loro compito di adulazione e rafforzamento della sua immagine.
Una faccenda complessa, di cui le suddette vittime sono del tutto ignare e che le espone al pericolo di un innamoramento foriero solo di sofferenze.
Perché di loro, a lui, importa ben poco.
Infatti Narciso ama solo Narciso...