Ho visto una goccia di brina rigarti il viso, e addormentarsi tra le pieghe di una ruga.
Le rughe sono attimi scalfiti dal tempo, istanti senza meta spettinati dal vento.
Soffia vento, soffia sui ricordi , sui respiri affannati, cancella con il tuo ansimare I dolori che lambiscono una schiena curva.
Mi piegherò con te, donna, rasenteremo insieme il rizoma della vita che intralcia I nostri passi.
Cammineremo anche nel buio, sarà il baluginio dei tuoi occhi a vestire I vicoli di uno sfavillio argenteo.
Ti porteró tra I panni che danzano sui fili, dove tenui raggi di luna disegnano esili ombre sui muri.
Reggiti al mio braccio donna, non temere, è più robusto di quel che credi, I figli te li ruba il tempo, e te li restituisce come lancette di un orologio che hai custodito nella speranza che il suo ticchettio se l' ingoi il silenzio, ma anche I silenzi invecchiano.