La mostra di nuvole
Piove governo ladro, e ti pareva, naturalmente lo fa perché è domenica.
Governo ladro non è un modo di dire recente, ma assai antico, riferito a quando il Governo pagava usando come moneta il sale, che per l’appunto se pioveva si appesantiva per l’umidità.
I salariati erano così pagati con sale e umidità: chi nasce sfigato rimane sfigato.
Lo so perché l’ho letto sulla Settimana Enigmistica.
Mi precipito sotto i portici, almeno non mi si stragerà la permanente. Oh, che è tutta questa gente? Che bello c’è pure un rinfresco in onore di qualcosa.
Guardo i manifesti “La mostra di nuvole”.
Boh, che mi frega, mostrino quello che gli pare, io devo aspettare solo che smetta di piovere e imbucandomi in questa hall mi va di lusso, mi faccio la merenda gratis.
Mi avvicino al buffet sgomitando discretamente e ammiro una bella variazione di tartine, curiosamente disposte in senso cromatico, direi persino da est a ovest.
Guarda guarda, ci hanno messo pure i titoli sulle tartine, forse lo chef è un poeta mancato: leggo
Nuvole rosa, mi sa che è salmone, no non fa per me, io sono allergica al pesce.
Qui c’è scritto Nuvole grige, mmhh non hanno un bell’aspetto, sembrano di fango, probabilmente sono di funghi, ma io rinuncio. I fanfunghi sono indigesti, sempre saputo.
E queste? Nuvole azzurre, dio santo ma che ci hanno messo dentro, un puffo tritato? Fanno impressione, no no, non sono per nulla invitanti.
Ecco forse queste Nuvole rosso tramonto sono buone, queste le ho capite, ci sta il prosciutto.
Accidenti, ne sono rimaste solo due, signora scusi, le stavo prendendo io.
Ma vaff, nemmeno mi considera, quella stringa in abitino verde ramarro.
Cosa c’è rimasto? Ah, Nuvole beige. Mah, mai viste nuvole beige, queste comunque dovrebbero essere al patè de fois. Ho visto un documentario su come fanno schiantare le oche rimpinzandole fino a far venire loro un fegato grosso così! No, non le mangerò, mi fanno impressione solo al ricordo di quelle povere oche.
Mi giro e vedo alcuni aviatori che brindano, uno tutto dentiera mi mette in mano una coppa di champagne, non posso rifiutare. Me la riempie due volte, tra una battuta banale ed una ancora piu banale mi tocca bere.
Ma che fa, ci sta provando?
Bevo, ma a stomaco vuoto mi sento euforica, con la testa tra le nuvole, tanto per rimanere in tema.
Chissà che ci fanno qui tutti questi tizi dell’aeronautica?
Ah sì, ah già, si parla di nuvole, mi sembra ovvio che loro stiano qui.
Arriva un ominide che ci spinge verso il salone delle mostre.
Oddio, quadri dappertutto.
Tutti rappresentano nuvole.
Nuvole di tutte le forme cirrotiche, o meglio cirri, nembi, cumuli e poi con sadismo cirrocumuli e nembocirri. Di tempesta, controluce, al tramonto, con un buco in mezzo da cui spunta il sole o un sole con un buco nel mezzo da cui spuntano nuvole.
Nuvole cariche di pioggia, spinte dal vento, basse sull’orizzonte, alte sul monte, che arrivano da destra, che partono verso sinistra. Stranamente mancano nuvole all’alba, forse è un’ora poco gradita al pittore.
Bè il titolo era sincero, non diceva mica balle, nuvole prometteva e nuvole sono, tartine comprese, che a me non sono nemmeno toccate.
Ma chi sarà questo pittore così nuvoloso? Mi metto gli occhiali e leggo sul depliant la biografia del tizio, la firma del tizio, la foto del tizio.
Mi pare di conoscerlo.
Gesù, ma è Il Colonnello Uliacci, quello delle previsioni del tempo!
E cosa mai poteva dipingere altrimenti? Un’isobara?
Sarà l’effetto dello champagne ma comincio a ridere tutta da sola e non riesco più a fermarmi, i presenti si girano a guardarmi con malcelato disappunto.
Non possono sapere che mi è venuto in mente quanti pittori ginecologi potrebbero esserci, cuoche fantasiose, gommisti artisti, idraulici di tendenza eccetera eccetera, tutti a rappresentare su tela il proprio lavoro. Magari anche qualche imbianchino, che ormai ha la mano esperta: già vedo quadri in tinta unita, probabilmente bianco che fa sempre fino.
Meglio uscire di qui , andare a prendere un caffè, rinsavire alla svelta e comperare un ombrello dal cinese.
( a proposito di nuvole...vi ripropongo questo vecchio pezzo)