Qui vi voglio raccontare di una strana abitudine rifiorita, legata al riscoperto amore culinario di tanti, ma già pratica prima analogica ora anche con l’aiuto digitale. Non serve la guida Michelin per sapere dove qui si mangia bene, basta domandare a qualche mio conoscente o collega preciso, che affermano di mangiare fuori casa spesso. Una trattoria, un ristorante, pizzeria o semplice agriturismo apra, loro lo conoscono, ci hanno mangiato e possono dare la proprio giudizio a dispetto di quanti non ci sono stati. Non so per causare semplice invidia o presunzione, ma poi unendo qualche semplice indizio scopri che tutte queste degustazioni sono virtuali, costruite tra chiacchiere sentite o recensioni di INTERNET, lo stomaco insomma è vuoto. Uno di questi soggetti, è caduto in trappola da solo nel suo comportamento alla macchinetta del caffè: come ogni festa, afferma che pranza fuori con tutta la famiglia e ne porta relazione di lunedì naturalmente. Infatti anche domenica scorsa aveva mangiato con insoddisfazione, in un noto ristorante della zona, quando questo locale non abbia mai riaperto per sopraggiunti problemi legati alle disposizioni Covid 19, dall'inizio della pandemia. Forse la parte del bar, comunque riaperta da qualche giorno, l’ha tratto in inganno vedendolo solo dalla strada, manco dal parcheggio interno... Conoscendo da tempo il titolare di questo locale, mi sono permesso di informarlo della cosa, dando il numero di telefono di questa persona, perché mi pare giusto evitare certi comportamenti. La verità delle cose forse: ci si riempie la pancia in mensa e con frugale cena in settimana, dai genitori, suoceri e amici nel fine settimana. Non penso che certe entrate economiche permettano certe continue uscite o abitudini, come l’arrivare a certi mezzi pur di vantarsi di quanto non c’è. Le volute apparenze e conoscenze causano pessime riuscite celebrali prima che gastriche.