Lo scrittore brasiliano Mario de Andrade (1893 – 1945) nella sua poesia titolata “Ho contato i miei anni” dice fra l’altro...
Se conto i miei anni mi sento come quel bimbo cui regalano un sacchetto di caramelle: le prime le mangia felice e in fretta, ma, quando si accorge che gliene rimangono poche, comincia a gustarle lentamente.
Non ho tempo per sopportare le persone assurde, gli invidiosi, che cercano di discreditare i più capaci per appropriarsi del loro talento e dei loro risultati.
Ho poco tempo per discutere di beni materiali o posizioni sociali.
Adesso voglio vivere non tra chi vanta i suoi lussi e le sue ricchezze, ma
con gente che desidera vivere con onestà e rettitudine.
Solo l’essenziale fa sì che la vita valga la pena viverla.
Si, ho fretta di vivere con l’intensità che la maturità ci può dare.
Non intendo sprecare neanche una sola caramella di quelle che ora mi restano nel sacchetto.