Credo che della bellezza esteriore di una donna agli uomini importi ben poco : infatti qualunque cosa, e dunque anche questa, l'occhio maschile la vede in funzione sessuale.
Una donna bella attira solo come primo step, solo come condimento gradevole e stimolante al passo successivo, che è quello cui loro tendono.
E' talmente inevitabile e scontata e quasi noiosa questa impostazione maschile, che viene inevitabilmente da pensare sia una sorta di attributo di genere che la Natura ha dato loro per il fine ultimo, che è quello della continuazione della specie.
Le donne giovani dei nostri giorni si sono adattate, quasi rimodellate e convertite a questa impostazione prettamente sessuale di stampo maschile; quelle di generazioni passate risentono invece dell' "ambiente sociale " in cui sono cresciute, che considerava ancora normale e naturale per una donna nutrire esigenze più complesse e non dovere per forza compiacere il maschio.
C'è una vignetta emblematica, a questo proposito, che non posso illustrare.
Ad ogni modo, al di là del mio breve excursus oltre il tema proposto, credo che Altamarea volesse in fondo porre l'accento e lamentarsi di qualcosa di simile a quanto da me detto : nelle sue parole, infatti, leggo il cruccio di chi ha bisogno di essere considerato come un intero, un essere complesso e completo, e non solo un piacere per gli occhi, egoisti, di chi guarda.
Una donna, dice, se è bella rischia di essere presa in considerazione solo per quello, mentre si omette tutto il resto che la caratterizza, tutto quel che di buono e di interessante può dare.
Una " dannazione ", dunque.
Mi permetto però di farle notare come, in quest'ottica terra a terra, in quest'ottica povera, una donna non bella o addirittura brutta è più che mai ignorata, messa da parte.
Dunque?
Dunque non se ne esce. Non si esce cioè dal fatto che il problema, profondo problema di inconsistenza, è in chi guarda e vede solo con gli occhi.
Un simile modo di approcciare penalizza la donna, sia bella che " brutta ".
Penalizza la donna in quanto considerata un qualcosa di utilizzabile dall'uomo per i suoi fini : la bella servirà solo a quello, la brutta verrà disdegnata in quanto non servirà ( per loro ) neppure a quello.
Allora, Altamarea, chi deve lamentarsi?
Di un simile diffusissimo genere di uomo, io direi tutte. Tutte le donne pensanti. Tutte le donne " piene " e non vuote.
Non possiamo cambiarli, possiamo ignorarli.
Forse, appunto, è un dato di natura finalizzato alla riproduzione. Certo non è piacevole.
Perché si sa che ognuno/ognuna di noi non è solo i suoi lineamenti, non è solo il suo corpo, è molto di più.
Ringraziando il cielo, è molto di più.
La " dannazione " non è la bellezza che fuorvierebbe dall'essenziale che non si vede. La dannazione è nella pochezza e nella superficialità di una marea di uomini.
Per fortuna, pur non bypassando l'"ineluttabile " dato di natura che fa muovere l'uomo soprattutto sulla spinta del sesso, gli uomini migliori sanno essere più completi, più interessanti, più appaganti.
Un netta minoranza però, ahimé.
Ma soltanto questi sapranno dare ciò di cui una donna ( una donna non riciclata e adattata ) ha bisogno.