Virtù del discernimento.
La religione è la politica hanno bisogno di credenti, di proselitismo, di tanti seguaci che cercano di convincere chi ideologicamente è lontano da loro, ma di solito ogni “credente” rimane con le proprie certezze.
Nell’ambito della religione gli atei dovrebbero rimanere nel “Cortile dei gentili”, senza polemizzare con i “sacerdoti” del tempio. Invece nei forum trionfano gli scontri per affermare le proprie convinzioni, i propri pregiudizi con conseguenti arroganze verso gli “avversari”.
E’ tempo perso per entrambi gli schieramenti cercare di voler persuadere gli “avversari” se manca la virtù del discernimento, che è una risorsa culturale strategica per separare il grano dal loglio.
Il discernimento si “coltiva” cercando metodi di valutazione delle conoscenze, indipendenti dai sistemi con i quali vengono prodotte e scambiate.
Nella spiritualità cristiana il discernimento spirituale è considerato il dono necessario per conoscere la volontà di Dio.
Nel Vangelo di Matteo il discernimento è chiamato “occhio e lampada del corpo” (6, 22 – 23). Esso infatti discerne i pensieri, gli atteggiamenti, i comportamenti. Evita le conseguenze negative anche nei forum: eccesso di velocità nella lettura dei post, che può provocare la decodifica aberrante del messaggio, riduzione del senso critico nella condivisione, aumento del tempo passato in “bolle di credenze”, ricerca di conferme ai propri pregiudizi. Questi fenomeni emergono in contesti mediatici che favoriscono l’autoreferenzialità cognitiva.
Per ogni cristiano l’epiclesi, o invocazione dello Spirito, è il preambolo a ogni preghiera e azione di valutazione delle informazioni in base a criteri non autoreferenziali.
Per questo è necessario esercitarsi a vedere, ascoltare e pensare. Attenzione e vigilanza sono le virtù che ci permettono di entrare in un rapporto di conoscenza con la realtà, gli eventi, le persone. Saper vedere, ascoltare e pensare sono un’unica operazione, fondamentale per la nostra maturità. Quando entriamo in relazione con le diverse realtà, noi facciamo esperienza di esse, iniziamo un processo di conoscenza e con la nostra intelligenza leggiamo, interpretiamo, riconosciamo il loro significato.