Questi quindici minuti sono in realtà quaranta/quarantacinque, il tempo medio che impiego da casa allo stabilimento dove lavoro, in andata e ritorno. Percorso oramai ben conosciuto in ambo i sensi, in ogni sua curva, rettilineo, autovelox, semaforo, ponte o rotonda come in ogni sua casa, campo, frutteto o vigneto che lo circonda o costeggia. Questa assuefazione o monotonia che sia o si voglia intendere, vedere o sentire porta mentre sei alla guida, posto per riflessioni e pensieri, incuranti della possibile distrazione, della mancata attenzione. Poi, ti ritrovi al parcheggio aziendale o a casa, senza capire come ci sei arrivato, quella sorta di pilota automatico umano inconscio, mnemonico e scontato. L'abitudine conduce a questo, fin che la sorte va bene.