In Vaticano, in fondo alla navata centrale della Basilica di San Pietro, nella nicchia sinistra dell’abside c’è il monumento funebre dedicato al pontefice Paolo III, Alessandro Farnese, che morì nel novembre del 1549.
Il “cardinal nepote”, Alessandro Farnese il Giovane (o junior), con l’accordo di altri cardinali, fece progettare e realizzare dallo scultore Guglielmo Della Porta il sepolcro per lo zio all’interno della basilica petrina, ma il gruppo scultoreo fu completato dopo 25 anni, nel 1574.
Nel 1592 papa Clemente VIII di fronte alla tomba di Paolo III fu turbato dalle 4 statue marmoree che simboleggiavano le virtù del defunto: Giustizia, Prudenza, Abbondanza e Pace. Tre erano discinte, quella della Giustizia, nuda.
Diede ordine che fossero tolte oppure coperte con panneggi, perché non aderenti con i dettami della Riforma cattolica.
La statua della Giustizia fu coperta con un drappo metallico verniciato di bianco per imitare il marmo.
Guglielmo della Porta: “
Allegoria della Giustizia” (monumento funebre del pontefice Paolo III)
Nel tempo ci si accorse che la “veste” metallica poteva essere sollevata per ammirare la “nudità” sottostante. A lungo si disse che i guardiani della basilica ( i cosiddetti “San Pietrini”) con il compenso di uno zecchino erano disposti a sollevare per qualche istante il “lenzuolo” per far ammirare la sottostante beltà.
Guglielmo Della Porta: “
Allegoria della Prudenza”, monumento funebre del pontefice Paolo III)
Questa statua femminile col viso mascolino ha la parte superiore del corpo scoperto, sorregge lo specchio con la mano destra ed un libro con la mano sinistra.
L'opera monumentale dopo diverse collocazioni nella basilica vaticana, nel 1629, su indicazione dell’architetto e scultore Gian Lorenzo Bernini, fu ridotta di dimensioni e di alcune decorazioni per essere definitivamente sistemata nell’abside, a sinistra della “Cattedra di San Pietro”.
Sopra il sarcofago di marmo bianco c’è la statua bronzea dedicata a Paolo III, seduto in cattedra. Delle quattro statue allegoriche ne rimasero soltanto due, quelle della Prudenza (a destra) e della Giustizia (a sinistra), invece le statue dell’Abbondanza e della Pace furono fatte trasferire dal pontefice Urbano VIII e collocate a Palazzo Farnese.
La diceria popolare affermava che la statua della Giustizia somigliava a
Giulia Farnese (1475 – 1524), sorella di Paolo III.
Giulia nel mese di maggio del 1489, all’età di 14 anni, fu fatta sposare a Roma con il nobile Orsino Orsini. La cerimonia delle nozze avvenne nel palazzo appartenente al cardinale Rodrigo Borgia (oggi Palazzo Sforza Cesarini). Dopo alcuni mesi la ragazza divenne l’amante di questo cardinale spagnolo, il quale, nonostante i suoi 57 anni, se ne innamoro perdutamente.
La Farnese non mancò di sfruttare l’occasione che il destino (e i suoi parenti) le fecero incontrare. Divenne il tramite delle richieste dei personaggi che a lei si rivolgevano per chiedere favori al Borgia, che nel frattempo era divenuto papa col nome di Alessandro VI e pontificò dal 1492 al 1503, anno della sua morte.
Rodrigo Borgia per “Giulia la bella” ebbe un'incontenibile passione senile, che durò a lungo, alimentata dalla gelosia: arrivò al punto di intimarle di non tornare dal marito, "sub pena excommunicationis", la minacciò di scomunica.
Il suo fascino permise a lei e alla sua famiglia la via del potere e della ricchezza, dando inizio alle fortune del suo casato. Nel 1493 Alessandro Farnese, per intercessione della sorella, riuscì ad avere da papa Borgia l’ambìta nomina a cardinale.
Papi e cardinali erano innanzitutto politici e cosiddetti “uomini di mondo”, non necessariamente credenti, attenti ad ingrandire il proprio casato e desiderosi di ben vivere.
Per cause sconosciute Giulia morì a Roma il 23 marzo 1524, all’età di 49 anni, nella sua casa adiacente alla chiesa di San Girolamo e poco lontano dal Palazzo Farnese, appartenente ad Alessandro, il quale nel 1534 fu scelto come pontefice col nome di Paolo III.