Il troppo, il tanto , il giusto, quel poco, il nulla. Una considerazione inversamente proporzionale al scorrere del tempo nella propria vita , all'aumento degli anni, almeno secondo il mio punto di vista, spesso condivisa come altrettanto rifiutato, senza pareri neutri di pensiero. Crescendo si perdono man mano interessi, obiettivi, semplici o complessi scopi, transitando dalla adolescenza attraverso la maturità fino alla vecchiaia, ultimo scoglio alla morte. Spesso per varie ragioni e cause ci si ferma prima in questo percorso completo tra anima e mente, per primo responsabile, il corpo. Tornando al succo di questa riflessione, queste chiamiamole anche motivazioni, che rendono l'esistenza umana varia, almeno per noi popoli, che possiamo guardare oltre l'istinto, la sopravvivenza (siamo sempre appartenenti al regno animale), che grazie a progresso, a schemi cambiati, a leggi, possiamo dedicare tempo, risorse, energie a altro. L'istruzione, il nozionismo (da non confondersi con la cultura! NdA), il lavoro, la famiglia ma anche altro, ci lasciano spazio e questo strano pacchetto o zaino, di cui alla fine ci si libera con serenità...
