Hans Baldung: “Le tre età della vita e la morte” (olio su tavola, realizzato nel 1539; Madrid, Museo del Prado)
Macabra allegoria delle diverse età nella vita dell’individuo e del suo inesorabile destino.
Il bambino sdraiato a terra rappresenta l’infanzia, la ragazza simboleggia la giovinezza, la donna anziana la vecchiaia. Lo scheletro mummificato impersona la morte: ha l’avanbraccio destro sotto il braccio della donna anziana e con la mano destra sorregge la clessidra sovrapposta da un disco solare; con la mano sinistra sostiene una lancia spezzata la cui punta metallica è sotto la mano del bimbo, che è steso in terra in una posa innaturale, forse morto: lo fa pensare il gufo che è davanti ai piedi dell’infante. Questo animale notturno in alcune culture simboleggia la morte.
A fianco della gamba della morte si vede una torre diroccata al cui interno si sprigiona il fuoco infernale, alcuni uomini vengono buttati tra le fiamme, trascinati a forza da figure demoniache.
Dietro la giovane donna c’è un albero quasi spoglio che evidenzia la desolazione del luogo, ma nel cielo si vede una croce e tra le nubi appare la luce di una stella: simboleggiano la vita eterna nell’aldilà.
Il pittore ed incisore tedesco Hans Baldung detto “Grien” (1485 circa – 1545) fu allievo di Albrecht Dürer.