19.14 L’identificato 20/09/2015
L’artista, il vagante come il matto dei tarocchi.
Un continuo bisbiglio dentro la sua mente.
Lui senza né luogo né tempo.
Colui che ha smarrito qualcosa.
Si fa condurre dai suoi passi come se fosse diviso.
Il chiacchierio fra loro due curiosi di conoscersi.
Quando rientrano nella realtà così attenti osservatori e uditori.
Rubano qua e là dagli altri.
Si scelgono un ruolo per rendersi credibili solo per appropriarsi di qualcosa.
Così come colto, che inizia a imprimere nella sua mente per poi scriverlo.
Come un colpo di fulmine.
Senza preavviso e così per breve un po’ innamorato.
Incomincia la fusione fra i due e, così d’accordo vogliono ricordarsi.
Si lasciano e si riprendono con discrezione.
Due estranei che si assomigliano.
Viaggiano sullo stesso binario con velocità diverse per gustarsi il panorama della vita.
Ogni tanto risiedono sulla stessa carrozza e si scrutano.
Entrambi con malloppi diversi per poi spartirsi e barattarsi dei frammenti lasciati da chi era troppo preso da cose vane.
Sanno di aver qualcosa di prezioso e inestimabile e poi, come un montaggio di un film, tagliano il superfluo per lasciar l’essenza da distribuire ed elargire all’umanità.
Cesare
