C’è una stanza al di là di quel muro imbiancato, è voce confusa di una vita in trascorso, pentole usate di notte e di giorno che rompono e irrompono il silenzio del mondo. Una donna la vive, nell’attesa dipinge, tira forte un sospiro e poi torna a campare. Vive sola di giorno, esce ed entra in silenzio e poi aspetta la sera per accogliere un uomo. Lui arriva squillando, interrompe quel corso e poi entra parlando, sovrastando la voce. Quella stanza risucchia ogni suo passo e parola come fosse una bocca quando ingoia saliva, non si sente più niente, non si muove una foglia. E la notte che avanza non espelle quell’uomo, e così di ora in ora sopraggiunge il suo giorno. Con il lento albeggiare quella porta si apre ed infine rilascia quell’uomo chiamato Nascosto.
