Era mio padre quando ci sedevamo lì su quelle panchine bianche e parlavamo nelle sere d'estate fino a notte fonda.
Non c'è più lui adesso dentro la carcassa, aspetto che la Morte lo colga come un fiore.
Era mio padre, quello del passato, quello di quando ha accompagnato la mia vita senza chiedere mai un conto.
Non c'è più lui adesso su quel letto bianco, i giorni tutti uguali, le ore che scandiscono i lamenti.
Era mio padre, quello della vita, di quando giravamo con il sole lungo le strade del mercato del pesce.
Non c'è più lui adesso dentro quegli occhi scavati che non conoscono il presente, nemmeno i volti, le cose e i propri oggetti.
Era mio padre, quello dell'altro ieri, quello che mi mandava a comprare il pane in pasta insieme ai miei fratelli e godere del cibo e dei colori.
Non c'è più lui adesso, niente è rimasto di quel tempo, nemmeno il senso.