Eccomi anche qui, io e te, fido block notes di fogli riciclati. Al solito in attesa dei miei pensieri, tra realtà e fantasia, la mente naviga libera, affamata di spunti, improvvisi o voluti, come questo. Il contorno di oggi è un’anonima sala di attesa, persone che entrano, persone che escono, tra i messaggi dall’altoparlante. Preferivo altro, per parlare di te, complice inossidabile dei miei racconti, poesie, aforismi che non voglio perdere … Il tablet o il PC portatile non fanno per me, freddi, ingombranti nell’animo anche nella loro tecnologia. Io resto lontano, analogico, al passato per tanti nel raccogliere parole tradotte in righe, sempre attuale per me. La gente mi guarda, osserva quanto sto facendo … Forse pensa che io non possa essere uno studente, oramai sono cinquanta gli anni, di cui tanti trascorsi con te accanto, tentatore. Ti ricordi quel mare d’inverno, sui scogli tu e io a lottare col vento che si infilava dentro di te? Oppure accomodato sui scalini di casa, al tramonto cantavo le sfumature del cielo? O quando solitari, ci allontanavamo nel bosco, a sederci su quel ceppo oramai credo marcito, nella selvatica primavera, stuzzicato dal profumo come dai colori degli alberi in fiore? Quante trasformazioni hai accolto di me, fedele custode e trasporto dell’attimo? Anche adesso…