Autore Topic: "Perbenismo"  (Letto 1080 volte)

Doxa

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"Perbenismo"
« il: Ottobre 02, 2016, 15:20:22 »
“Nessun uomo può, per un tempo considerevole, portare una faccia per sé e un'altra per la moltitudine, senza infine confonderle e non sapere più quale delle due sia la vera”.  Questa frase  è nel romanzo storico “La lettera scarlatta”, dello scrittore statunitense Nathaniel Hawthorne (1804 – 1864). Il romanzo è ambientato nel 1642 a Boston, capitale dello stato del Massachusetts.

Una giovane donna di nome Hester partorisce una bambina, Pearl, nonostante il marito sia assente da anni dalla città. Viene accusata di adulterio, processata e condannata. Esposta su un patibolo alla pubblica umiliazione , è  costretta ad ostentare sul petto la lettera “A”  di colore rosso scarlatto, che la indica come  “adultera”.

La società bostoniana dell’epoca era caratterizzata da ignoranza e superstizione tipiche delle società puritane. Alcune arcigne pettegole del luogo  vorrebbero che Hester venisse uccisa, in quanto la pena per l'adulterio sarebbe la morte, ma le viene comminata la prigione.  Hester non vuole rivelare chi sia il padre della bambina (il giovane reverendo Dimmesdale)  anche se le viene domandato più e più volte. Ma alla fine l’adultero, considerato al di sopra di ogni sospetto, è costretto a svelare il suo vero volto, dopo menzogne e doppiezze.

Hawthorne con questo romanzo aveva impietosamente sferzato l’ipocrisia borghese di allora. Un vizio costante, già detestato anche da Gesù, come sappiamo dal brano evangelico riguardante l’adultera salvata dal linciaggio (Gv, 8, 1 – 11)

"Gesù si avviò allora verso il monte degli Ulivi. Ma all'alba si recò di nuovo nel tempio (di Gerusalemme) e tutto il popolo andava da lui ed egli, sedutosi, li ammaestrava. Allora gli scribi e i farisei gli conducono una donna sorpresa in adulterio e, postala nel mezzo, gli dicono: "Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?". Questo dicevano per metterlo alla prova e per avere di che accusarlo. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra. E siccome insistevano nell'interrogarlo, alzò il capo e disse loro: "Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei". E chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Ma quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani fino agli ultimi.
Rimase solo Gesù con la donna là in mezzo. Alzatosi allora Gesù le disse: "Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?". Ed essa rispose: "Nessuno, Signore". E Gesù le disse: "Neanch'io ti condanno; va’ e d'ora in poi non peccare più".


Contro l’ipocrisia perbenista si scagliò anche lo scrittore e filosofo Albert Camus (1913 – 1960) nel romanzo “La caduta”. Camus fa dire al protagonista, l'avvocato Jean-Baptiste Clamence, “che dopo una certa età ognuno è responsabile della sua faccia” autentica. E spesso non è un bel vedere. Infatti Jean-Baptiste mentre in pubblico mostra la sua “maschera” di uomo virtuoso, in privato è dedito a diversi “vizi”, dall’alcol alle donne.

tunder

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Re:"Perbenismo"
« Risposta #1 il: Ottobre 14, 2016, 18:43:26 »
La lettera scarlatta è un romanzo che mi piace molto e che lessi per la prima volta da adolescente. Stavo ripensando al libro proprio ultimamente, soprattutto per gli ultimi avvenimenti di cronaca letti sui giornali che riguardano le persone che sono state messe sulla gogna sui social network.
Lo stesso accanimento che alcuni utenti della Rete hanno, con lo scopo di beffeggiare e denigrare alcune persone, mi è parso molto simile allo stesso trattamento subito da Hester, la protagonista del romanzo.
Se in passato la gogna aveva come palcoscenico la piazza di un paese o città, oggi è il Web a svolgere questa funzione.
Ecco perché questo romanzo mi sembra più attuale che mai.
Interessante come lo scrittore di La lettera scarlatta, scrisse questo romanzo anche per 'liberarsi' da quello che i suoi antenati avevano fatto: il suo bisnonno aveva processato e condannato oltre cento donne, considerate delle streghe.
Sono state realizzate dieci versioni in film del romanzo, di cui l'ultima uscita lo scorso anno, non ancora disponibile con i sottotitoli in italiano.
Paradossalmente la versione cinematografica più bella è quella del 1933, che è un film muto e in bianco e nero.

Questa l'immagine che ho stampato per creare il poster del film con un programma online.

Doxa

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Re:"Perbenismo"
« Risposta #2 il: Ottobre 16, 2016, 08:04:00 »
complimenti per il tuo poster. Sei molto bravo ! :happy:

tunder

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Re:"Perbenismo"
« Risposta #3 il: Ottobre 18, 2016, 14:49:31 »
complimenti per il tuo poster. Sei molto bravo ! :happy:
Grazie. Mi piace creare e collezione locandine dei film del passato, anche per questo mi piace vedere le varie versioni cinematografiche dei romanzi.

Platino

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Re:"Perbenismo"
« Risposta #4 il: Ottobre 21, 2016, 07:15:32 »
complimenti per il tuo poster. Sei molto bravo ! :happy:
Grazie. Mi piace creare e collezione locandine dei film del passato, anche per questo mi piace vedere le varie versioni cinematografiche dei romanzi.
Una passione particolare quella dei poster dei film, non sei l'unico. Comunque condivido in pieno quanto hai scritto in risposta al Dottorstranamore .

nihil

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Re:"Perbenismo"
« Risposta #5 il: Novembre 13, 2016, 11:40:24 »
tristemente vere le riflessioni di Tunder, incentivate dal Dott, sempre invitante al dibattito. Tunder ha ragione, il Web sta diventando un massacro, la critica feroce evidentemente fa sentire i protagonisti migliori delle vittime. Purtroppo non è così, chi vive di livore, è un pessimo soggetto.  >:(