Il dibattito contro l’invasione dello straniero infervora il web e va a favore degli
xenofobi che, per loro natura, hanno il bisogno fisiologico di scagliarsi contro il
diverso. Dò uno sguardo a qualche bacheca di vecchi amici ed ex compagni di scuola;
noto il comun denominatore. Foto di animali maltrattati che convivono con Padre
Pio e Madre Teresa di Calcutta, insieme ad articoletti che inneggiano alla cacciata
dei profughi. Un copiaeincolla da pagine che hanno nomi come “Orgoglio
Nazionale” “Imola Oggi” e che scatenano commenti al limite dell’apologia di reato.
La questione però è seria, i fatti di Colonia hanno esacerbato gli animi di chi ne
approfitta per fomentare odio e provocato una profonda riflessione in chi invece
cerca di capire. Ancora una volta ci vanno di mezzo le donne, da sempre parte
debole e che si erano illuse, dopo anni di lotte, di aver conquistato diritti e l’ambìto
posticino al sole. Invece no, sono ancora il capro espiatorio delle frustrazioni
maschili. E non parlo di quei maschi mussulmani che vedono nei costumi delle
occidentali un attentato alla loro supremazia, anche perché so per esperienza che si
tratta soltanto di una parte, la più integralista ed ignorante, ma parlo del maschio
occidentale, di quello ugualmente integralista ed ignorante, che sente vacillare le
sue sicurezze, minate da anni di lotte femministe. Parlo dell’uomo che uccide la sua
compagna non condividendone magari i successi, dello stalker che tortura
psicologicamente la donna che lo ha lasciato, parlo dei turisti del sesso che
violentano bambine vergini per qualche dollaro, cavalcando povertà e indigenza.
Parlo di chi sfrutta giovani corpi costretti alla prostituzione per sopravvivere; di quei
Tedeschi che durante l’Oktober Fest si comportano esattamente come si è
comportato il gruppo selvaggio di Mussulmani. E parlo di chi vuole difendere le
“nostre donne” salvo poi violarle in famiglia.
E così, mentre per un’accoglienza che integri c’è la ricetta e cioè creare un
ambiente dove profughi e migranti non si sentano e non vengano trattati
come un corpo estraneo nei confronti del resto della popolazione; perché è in
quei corpi estranei che si costruiscono o si consolidano quelle identità
separate che poi si manifestano in forme di contrapposizione sempre più
violente e atroci; di cui la violenza contro le donne è la più radicale di tutte,
manca del tutto la ricetta per eliminare i soprusi e le violenze che i “nostri
uomini” perpetrano contro le “nostre donne”.