Autore Topic: Se le poesie potessero parlare - Racconto n. 7, Il bacio  (Letto 414 volte)

pasrimoli

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Se le poesie potessero parlare - Racconto n. 7, Il bacio
« il: Luglio 30, 2015, 14:03:07 »
Racconto tratto da "I ragazzi che si amano" di Jacques Prévert. Buona lettura.
http://selepoesiepotesseroparlare.blogspot.it/2015/07/racconto-n-7-il-bacio.html

È avvenuto con molta naturalezza. Stavamo passeggiando e stavamo parlando dell’ultimo film di Woody Allen. Lei ne era entusiasta proprio come me e non ho potuto fare a meno di recitare una battuta del film. Sì, confesso di essermela preparata prima di uscire: mi è bastato un attimo per cercarla in rete e fissarla per bene. Poi la spavalderia dell’innamorato ha fatto tutto il resto! E lei ha riso… credo che se Woody Allen vincesse l’Oscar per quel film, non proverebbe la stessa gioia che io ho provato in quel momento. Non ho potuto far altro che ripetere quella battuta, sottolineando le parole più importanti e cercando di modificare la mia voce rendendola grottesca il più possibile.

Ci siamo fermati perché lei non riusciva più a contenere le risate. Io ho finto di guardarmi intorno imbarazzato per gli occhi indiscreti dei passanti. Non me ne importava minimamente ma volevo che ridesse ancora di più. «Non fateci caso! Non è normale!» cercavo di dire e le sue guance si sono ancor di più tinte di rosso. Era consapevole di essere al centro dell’attenzione ma era divertita da quell’imbarazzo. Continuavo a fingere  di parlare ai passanti e lei mi diceva di stare zitto ma sapevo che, dentro di sé, desiderava che io continuassi.
Era la prima volta che mi capitava e, come ho detto all’inizio, è avvenuto con molta naturalezza. Come facevo ad esserne così sicuro? Non lo so. Se dovessi spiegarlo non ci riuscirei perché ti accorgi della cosa solamente quando la vivi. Forse, in quel momento, i corpi di due innamorati comunicano tra loro e si dicono di volersi incontrare. Forse questa comunicazione avviene attraverso gli occhi… probabile… Mentre continuava a ridacchiare, io ho cambiato espressione e ho smesso di fare il pagliaccio. Serio, mi sono fermato a guardarla e contemplarla: in quei secondi ho visto e desiderato più di quanto avessi fatto nei giorni passati.

Lei ha percepito il mio silenzio e la mia serietà, ha capito che non si poteva più scherzare ma era tempo di fare sul serio. Ha ricambiato lo sguardo  accettando la mia silenziosa richiesta. Ho fatto un passo in avanti, lei indietro: no, non aveva paura ma cercava di prolungare ancora di più quel momento che ci vedeva sognare entrambi. Anche se lo avessi voluto, la mia mente non sarebbe stata capace di pensare a qualcosa di brutto. Era completamente impossibile perché era tutta presa da quel fantastico sogno.

E anche per lei era la stessa cosa… potevo capirlo da quel sorriso commosso che mi rivolgeva. È stupefacente come fino a poco prima stesse ridendo per una stupidaggine e, subito dopo, stesse quasi piangendo per la gioia. Continuava a indietreggiare perché più ritardavamo più avremmo vissuto con maggiore intensità il nostro incontro. Alla fine un muro si è opposto alla sua sensuale fuga: non poteva più scappare ma la cosa non le dispiaceva, anzi…

Ho cinto le mie mani sulla sua schiena e l’ho baciata. Riuscire a descrivere quello che ho provato mi risulta quasi impossibile, né saprei dire per quanto tempo rimanemmo stretti l’uno all’altra… posso dire una cosa però: in quegli istanti, per me (e credo e spero anche per lei), non c’era altro. Non ho percepito altro se non il calore del suo corpo, il profumo della sua pelle, la fragranza dei suoi capelli, il battito del suo cuore… non ho percepito altro se non il suo amore… in quel momento ho dimenticato il luogo in cui ci trovavamo, né mi sono preoccupato di quanti continuavano a passare per quel viale. Molti ci avranno ignorati, probabilmente abituati a questi “spettacoli”, altri ci avranno guardato con invidia, consapevoli della propria solitudine (se solo avessero saputo che, fino a qualche tempo fa, anch’io versavo nella loro stessa condizione!), altri avranno sorriso, memori delle medesime esperienze che essi hanno vissuto e continuano a vivere quotidianamente, altri (forse i più vecchi) ci avranno indicato con stupore, si saranno guardati con complicità e avranno commentato la decadenza dei costumi che affligge il nostro tempo.
Che abbiano commentato! La cosa non può interessarmi più di tanto. So, infatti, che se fosse scoppiata una bomba là vicino, noi avremmo continuato a baciarci perché i ragazzi che si amano non ci sono per nessuno…

nihil

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Re:Se le poesie potessero parlare - Racconto n. 7, Il bacio
« Risposta #1 il: Luglio 30, 2015, 17:16:51 »
bravissimo, in poche parole hai fermato un momento che ci rende universalmente simili. E forse qualcuno avrà pensato di avere sbagliato tempi...allora certe cose non si potevano fare così, c'era mammà o la sorella sempre presenti. La maggior parte avrà invidiato quei due.  :-*

pasrimoli

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Re:Se le poesie potessero parlare - Racconto n. 7, Il bacio
« Risposta #2 il: Luglio 31, 2015, 09:08:36 »
È il momento in cui tutto svanisce intorno e c'è solo un tu e un io che diventano una cosa sola...