Autore Topic: Se le poesie potessero parlare - Racconto n. 5, Politica  (Letto 355 volte)

pasrimoli

  • Ippo Noob
  • *
  • Post: 23
  • Karma: +1/-0
    • Mostra profilo
Se le poesie potessero parlare - Racconto n. 5, Politica
« il: Luglio 16, 2015, 14:01:30 »
Un racconto tratto dalle riflessioni politiche del poeta greco Teognide (VI a.C.)
http://selepoesiepotesseroparlare.blogspot.it/2015/06/racconto-n-5-politica.html

Saremo dei cannibali! Sì, proprio cannibali! Come quegli strani popoli che ogni tanto possiamo scoprire in qualche lontano viaggio o di cui parlano le antiche leggende dei nostri padri. Uomini che, per bisogno o per piacere (non voglio saperlo!), non hanno alcun problema nel cibarsi della carne dei loro simili. Inorridisco al solo pensiero! Eppure, se vogliamo avere un roseo futuro a Megara, faremmo meglio a essere cannibali!

In che senso? A Megara come, mi convinco sempre più, in qualsiasi polis, il potere e il successo politico derivano dall’essere dei polipi! Sì, dobbiamo diventare polipi: quei magnifici esseri del mare i cui tentacoli rendono ancor più invidiabili i tavoli dei nobili. E, quindi, volendo aver successo, dovremo mangiare i nostri stessi simili! Ma, a Megara, o fai così o sprofondi. Oggi sei il più acclamato, domani, la mancanza di astuzia, ti condanna all’oblio. Questo vale per chi è riuscito ad emergere. Ma pensiamo a quanti, pur di nobili natali, si affacciano alla politica per la prima volta: l’incapacità e la mancanza di furbizia non permetteranno loro di andare lontano.
Bisogna, dunque, essere astuti come i polipi: la versatilità e il mascherare devono essere le parole d’ordine di chiunque voglia essere davvero “qualcuno” in questa città. È necessario ascoltare questa e quell’altra fazione, non solo la propria. È necessario mostrarsi compiacente anche con i peggiori avversari: un sorriso, una pacca sulla spalla, una parola di rassicurazione fanno molto. Perseguire in maniera ostinata i propri principi è controproducente: non si può evitare di fare promesse a quelli della fazione opposta e accontentarli con questo o quell’altro favore.

Ma cosa hai fatto? Per tenerti buono il nemico, hai promesso in moglie tua figlia a suo figlio? Scaltrezza e macchinazioni ti permetteranno di non affondare: fatti amici gli avversari più moderati e cerca di insabbiare quell’accordo screditando il tuo nemico oppure garantiscigli qualcosa di equivalente a ciò che gli avevi promesso. La giusta dose di furbizia ti guiderà in ogni tua singola scelta. Fa’ attenzione a non allontanare e osteggiare troppo i tuoi avversari: questo è importantissimo! Un domani, infatti, potrai averne bisogno e, in quel momento, benedirai gli dei per aver messo da parte l’intransigenza verso di loro.

Gli stessi amici possono rivelarsi pericolosi, né il rapporto che si ha con uno è uguale a quello che si ha con un altro. Pertanto, anche con loro, soprattutto con loro, bisognerà calibrare bene il proprio comportamento. I tentacoli del polipo sono molti e lunghi: oggi accarezzi questo, domani quello, dopodomani entrambi! Bisogna andare oltre la natura granitica del proprio carattere e saperlo, quindi, adattare alle varie esigenze e nelle varie occasioni. Cosa? Non riesci proprio a sopportare questo tuo amico così pedante, tedioso e logorroico? Poco importa, avrai bisogno anche di lui per realizzare i tuoi progetti e, quindi, dovrai sopportarlo e, bada bene, soprattutto con il sorriso! Quell’altro amico sembra non poter fare nulla senza che tu lo assista? Continua ad aiutarlo e mostrati sempre disponibile facendo quasi dell’aiuto all’altro la tua ragione di vita!

Per governare questa città,  anche solo per sopravviverci e non essere infilzato dalle sue lame, c’è poco da fare: bisogna essere duttili, versatili, scaltri, astuti e furbi come polipi!
[/pre]
[/left]