Guardo quel nome e non so darmi una ragione, cerco nel tempo e non ricordo dove, quando e perché lo penso a stento, nessuna immagine, nessun temperamento, fosse soltanto quello!
Eppure sta lì, fermo come in un cassetto, chissà da quanto, come se il quando lo avessi già risolto.
Scavo e poi scavo senza nemmeno tanto, e la fatica assale le mie membra stanche anche soltanto di riannodare un pezzo, come un legame che all'improvviso farebbe riapparire il tutto.
E non esiste vento di giornata, nemmeno passeggiata lungo gli argini di un fiume sempre in piena. Porta solo detriti, e con i sassi compaiono le prime luci, quelle che all'alba risvegliano le menti e i sensi e tutto ricomincia, come se non si fosse mai addormentato prima.