Autore Topic: Davanti al pentolino pieno d'acqua  (Letto 1238 volte)

presenza

  • Visitatore
Davanti al pentolino pieno d'acqua
« il: Febbraio 22, 2015, 16:06:03 »
Mentre aspettava che l'acqua bollisse dentro a quelle due pentole d'acciaio, guardandomi negli  occhi disse sai, voglio morire adesso, sì perché ho già tutto. Credo d'aver fatto una faccia alquanto strana perché subito dopo aggiunse stai tranquilla, sono felice, per questo voglio morire.Continuavo a non capire, mi sembrava assurdo che una donna come lei potesse dire quelle cose, lei così giovane, con una vita in pugno senza bisogno di rincorrere, sì come tante qualche problema anche senza una ragione, ma niente d'importante per carità, e poi così attraente, così se stessa in ogni circostanza, qualche sbavatura di tanto in tanto, ma chi non le ha, saremmo delle macchine, ecco lei per esempio non lo era, non lo era mai stata, e lì davanti all'acqua che sembrava non bollire, continuava a fissarmi con un volto sereno come se non avesse detto niente di così pazzesco.
Voglio morire adesso perché ho già fatto tutto, dici che sono stata veloce? Penso che è come quando eravamo a scuola e ci davano un tema, c'era chi si prendeva tutto il tempo, e chi invece in due ore aveva già finito e chiedeva di uscire per andare al bagno. Dai ti ricordi che io ero una seccatura, e quando mi guardavate con occhi storti ogni volta che consegnavo il compito mentre voi eravate ancora a scrivere?
No, non mi sembra che questo sia il paragone giusto, insomma stiamo parlando di morte, e per di più senza nemmeno una causa apparente, o forse vuole dirmi qualcosa, forse è malata e non me ne sono accorta.
Se stai pensando che io stia male ti sbagli, sei uguale a tuttti gli altri quando ritengono che per morire uno deve stare male, non occorre credimi, si può morire anche se uno sta bene, anzi dovremmo morire tutti nel pieno della nostra vita, quando dopo aver vissuto i nostri sogni un attimo dopo ci ritroviamo fuori, così senza ragione, e senza poi dover assistere a quel pietoso epilogo fatto di patimenti, sofferenze, mezze vite dopo aver goduto come ad un banchetto.
Sarà che forse io non c'ho riflettuto tanto su questa cosa qua del morire quando si sta bene, certo se ci ripenso non sarebbe male, si eviterebbe quella parte di vita che chiamano vecchiaia, quella che uno forse subisce quando tutto il resto attorno continua a camminare sulle proprie gambe. Eppure non ci ha pensato nessuno, forse perché si è talmente avari d'averne ancora un altro pezzo che ci prendiamo volentieri tutto e un po' di più anche quando abbiamo finito e siamo sazi. Sai che forse hai ragione?
Lo so d'aver ragione, come anche so che sarebbe giusto dare a chi ne ha voglia la possibilità di scegliere quando finire il compito e come continuare. Sai cosa voglio dire? Sarebbe bello che ognuno potesse prendersi in braccio come si fa con un bimbo appena nato e si potesse coccolare da se stesso. Ecco io mi sto amando per esempio, e vorrei se potessi, scegliere di finire qua questa mia vita, sì mentre sto aspettando l'acqua che bolle, o mentre ascolto la pioggia che cade, vorrei finirla qua, vorrei prendermi e portarmi via, il resto che ancora mi rimane è solo una conserva di ricordi, metterli a posto impiegherà il mio tempo fino a che poi finirò per non poter più sfruttare nemmeno quello.
L'altro ieri pensavo di volere dell' altro, che no, non ho finito ancora di scrivere il mio tema, mancano  tante cose da vedere, un frutto, un pane da assaggiare, mio figlio che cresce e diventerà grande. E tu qui a guardarmi e dire che sono tutte cose che in qualche modo ho fatto, come se vivere si potesse una volta ogni volta e tutto il resto fosse abellimento ad un quadro già accennato. Forse è vero, e allora la vita quanto dura? Arrivano tutti al loro certo punto, c'è chi nemmeno nasce, o chi dura solo poche ore, e chi invece sembra che non se ne vuole andare. Perciò amica mia, in fondo vivere non è per tutti uguale, nessuno è destinato a nascere e nessuno muore quando lo vuole, sia che abbia, sia che non abbia fatto ciò per cui è in vita. E' questo il bello, la sorpresa, a noi sta solo di scegliere come onorarla.
Voglio morire adesso, cara amica, la mia sorpresa l'ho scartata e quando era ancora in mano sono riuscita a realizzarla, c'ho messo poco a farlo, e tuttavia tanto per capire come avrei dovuto fare, ho ripercorso i passi e poi sono riuscita ad andare avanti, e tutto questo tempo mi è bastato, perché volerne di più, perché non darlo invece a chi non ha finito ancora, a chi ne vorrebbe e per qualche motivo non può goderne abbastanza. Risparmierei tempo per la vita di tanti altri che ora sono di fronte ad una morte ingiusta, non ci sarebbero mancate partenze e precoci arrivi, forse solo così saremmo tutti uguali. E tuttavia se dico voglio morire lo faccio per me stessa, che ognuno viva come meglio crede, cambia o non cambia, a me basta ciò che voglio ed è per questo che me ne voglio andare semplicemente nella stessa maniera di come sono arrivata, e certo con qualcosa in più che adesso voglio regalare.
L'acqua ha finito di bollire, la verso dentro ad una borsa per farmi calore, spengo la luce e vado a sedermi sul divano. Lei mi segue come un'ombra e vuole una risposta, io non ne ho nemmeno una così stiamo a guardarci per un quarto d'ora come quando da piccole giocavamo al gioco di chi guardandosi finiva primo a ridere.
Se c'è risposta è solo il tempo che ce la può dare, stiamo sedute allora, ad aspettare.
« Ultima modifica: Febbraio 22, 2015, 16:20:13 da presenza »

nihil

  • Mucchine
  • Drago
  • *****
  • Post: 5581
  • Karma: +82/-73
    • Mostra profilo
Re:Davanti al pentolino pieno d'acqua
« Risposta #1 il: Febbraio 24, 2015, 13:41:13 »
ultimamente parli spesso di m orte.
Ma sì, sediamoci ad aspettare, qualcosa accadrà, forse in peggio, speriamo in meglio. Il fatto è che la vita è una parabola, qu ndo si è vissuta la parte migliore, è certo che la dovremo pagare. :redd:

presenza

  • Visitatore
Re:Davanti al pentolino pieno d'acqua
« Risposta #2 il: Febbraio 27, 2015, 18:30:38 »
E' vero parlo di morte, e ne parlo guardandola da una prospettiva differente, libera dall'attaccamento alla vita, libera dall'attribuirle ingiustizia, libera dal considerarla conto da pagare, libera dal pensarla tragica. La vita è un cerchio dove non c'è inizio e fine perché tutto coincide.