E così sono due o tre le cose che sto qui a sentire, in fondo niente di nuovo, mi guardo intorno e i volti sono tutti assorti come se quello lì seduto dietro al tavolo fosse il più grande luminare. L'amica mia mi guarda e sbuffa a ridere, qualcuno intima silenzio mentre io e lei continuiamo. Poi tiro fuori dalla borsa un pacco di crakers, mi è venuta fame, e insieme io e lei sgranocchiamo sciogliendo in bocca quel biscotto un po' salato e cominciamo a parlare dei fatti nostri sottraendoci del tutto a quel salone, a quella platea e a quell'uomo sorpassato che parla come se fosse davvero interessante.
Che fai stasera?
Niente di particolare, e tu?
Ho voglia di vedere un film e non so quale, di questi tempi forse sono un po' indecisa.
E già, lo vedo da come sei vestita.
Perché che ho addosso che non sia perfetto?
Perfetto è quel colore indefinito?
Meglio che definito, perché così ti apri all'interpretazione.
Che vai dicendo, tesoro, vedi di ritornare in te, secondo me ti manca la voglia di continuare da quando è finita con quel tizio là.
Non chiamare tizio quell'uomo che ti piaceva tanto, dicevi ch'era adatto a me come il basilico nella pasta al pomodoro.
Appunto, solo per quello, infatti cambiando piatto il sapore non l'hai più ritrovato.
Mi piace quest'amica quando dice il vero, la fame mi è passata e sento molta sete, dentro la borsa cerco la mia bottiglietta d'acqua e bevo fino a consumarla tutta, lei fa altrettanto, meno male che ci siamo attrezzate, altrimenti non sarebbe stato giusto farsi vedere disinteressate. Chissà perché sono così questa mattina, e dire che ho dormito bene, sembrava quasi che mi fossi svegliata riposata e invece questo tizio qua, questo che parla mi ha messo malumore. Ripete sempre le stesse cose, non è per niente nuovo e provo fastidio a vedere come le incanta tutte queste teste.
Senti io me ne vado, non ne posso più di sentire queste parole vane.
Dai rimani, dopo viene il bello, c'è un gran buffet preparato proprio per risvegliarci.
Ma dai, meglio la fame che sentire ancora questo qui per un'altra ora, io non resisto, vado a mangiare a casa piuttosto.
E va bene ti accompagno, non ti lascio sola, magari ce ne andiamo in giro e ci facciamo due risate tanto per non dimenticare.
Sì è meglio, seguimi senza far rumore, e aspetta il mio segnale.
Mi alzo dandomi delle arie, e quello lì non va giusto a chiedermi un parere? Mannaggia a me e a quando mi sono iscritta a questo corso, cerco di darmi un tono, ma sento che ormai è fatta, tutti mi guardano, aspettano una risposta, così senza nemmeno pensare comincio a dire: vede caro relatore, a volte nella vita si pensa d'aver bisogno di corsi come questi per trovare una risposta ai nostri affanni, e in effetti servono, ma non per trovare una risposta, quanto per comprendere che le risposte le abbiamo soltanto dentro di noi, basta saperci leggere. La mia amica si sprofonda, io mi raccolgo tutta, saluto e la trascino fuori, e appena richiusa quella porta entrambe ci guardiamo e ci allarghiamo il cuore in una risata profonda.