Che ne penso io? Ogni cosa ha i suoi aspetti positivi e negativi, bisogna valutare quanto sono gli uni e quanto sono gli altri. Polveroni, proteste e quant'altro, ognuno guarda dal proprio punto di vista, come sempre. Uno dei tanti? Quello di chi è precario...
Vita di una supplente
Sei una risorsa per la scuola?! Mmm... ti chiamano per tappare un buco e non sai mai fino a quanto è profondo. Non hai un nome, né una personalità, sei solo una sostituta di e devi andare in punta di piedi, senza rischiare di calpestarli a qualcuno.Niente ti appartiene, solo la penna con la quale firmi un angolo di spazio riservato, per non trovarti in mezzo a chi nella scuola c'è da una vita intera. Insegni? A chi? Cosa? Credo che nella vita si possano dare suggerimenti solo se sostenuti dall'esperienza, e l'esperienza si fa ogni volta che si varca la soglia di una classe. Se sei precaria lo sei per tutti, non puoi pretendere, non puoi consigliare, non puoi suggerire, puoi solo subire, come subiscono loro, quegli adolescenti che si sentono in obbligo, ecco loro con te, con te che sei supplente l'obbligo non lo sentono più, e finalmente si sentono liberi, pensano che a te possono chiedere tutto, possono parlare tutti insieme contemporaneamente, possono... e loro sanno che li capisci, ma non puoi permetterglielo, perché hai imparato anche tu che prima di tutto viene il dovere. Allora ti stanchi a vederli marcire seduti su quei banchi maltrattati, ti stanchi a vederli senza nessuna voglia perché non hanno una famiglia, perché si fanno male da soli, , perché non sono di nessuno e piangi per loro, perché non hai voce per aiutarli, perché sai che forse non lascerai nemmeno il tempo di una traccia della tua presenza nella loro vita. E allora provi a credere, almeno tu, che forse una possibilità loro la troveranno in quella loro vita senza inizio né fine, e allora ti sforzi di guardarli senza pensare che la loro indifferenza è solo colpa tua, e allora provi a dirti placa la tua inadeguatezza perché forse non ce l'hanno con te!
E così ti salva il limite, sai che prima o poi dovrai andare, sai che finirà tutto senza nemmeno avere la voglia e il tempo di affezionarti. Poi qualcuno ti dice fallo per i soldi, mentre dentro di te pensi a quale prezzo? E' la dignità che rischi, è l'amore per ciò che sei diventata a venire meno, sono le cose in cui credi, i tuoi valori, a franare sotto i piedi ogni volta, tutte le volte. Così impari a non provare più piacere, a non riconoscere più i volti e a pensare d'essere in un luogo sempre fuori luogo.