Non credo che durerà molto, ma prima d'allora mi si sarà spezzato il cuore solo pensando al niente nelle mie mani. Come potevo pensare che un giorno sarei diventata grande con tutte quelle storie in testa, sì quelle che non ti fanno vedere niente prima, e poi devi capire da te che cosa sta accadendo. Non ho lacrime per tutto questo, e non voglio sembrare una che chiede risarcimento.Solo la vita presenta il conto, e al punto in cui sono sapere a quanto ammonta è poca cosa. I conti più grandi sono quelli che mi sono fatta stamattina, quando guardando nel profondo di me stessa, ho trovato un vuoto mai colmato fino ad ora.
Epoca triste del mio triste destino, andare alla ricerca senza trovare niente, scoprendo poi che è solo incapacità e niente altro. Dunque non c'è una colpa, nemmeno un responsabile, c'è solo io con quella che sono diventata, senza giudizio di valore, senza nemmeno un'etichetta in fronte.
E il punto di domanda ritorna come nuovo, come se non fosse mai stato presentato prima, e ancora cerco una risposta e non so dire se invano. Perché se così fosse sarebbe come ammettere la volontà di non trovare.
Ne è trascorso di tempo da allora, è come quando si conserva una foto nella tasca posteriore e poi si scopre quanto il tempo l'abbia deteriorata. Va disfacendosi dunque il mio ritratto, me l'ero fatto mettendoci dentro ogni tipo di sogno, e solo oggi mi rispondo: a che è servito se non li ho realizzati?
Forse ho la risposta, è racchiusa in quello che non avevo considerato, è come quando si è davanti a un piatto e si vedono soltanto gli aspetti che ci piacciono, senza scorgere se c'è dell'altro.
Ho ancora davanti a me una strada, quella che ho perso posso solo tentare di modificarla, è questa forse è la risposta che cercavo.
Domani è sempre altro rispetto a ieri e a questo momento che già se ne è andato via insieme al suo bagaglio. A me non occorrono valige, rimarrò solo con la tracolla in mano,