Questa mia recensione del libro “La riscoperta dell’intimità”, scritto dal sessuologo e psicoterapeuta Willy Pasini, conclude il topic.
In questo volume, pubblicato nel 2009, vent’anni dopo il suo best seller “Intimità”, il noto psichiatra esamina i cambiamenti sociali avvenuti verso l’intimità in alcuni ambiti, in particolare nei mass media, che spettacolarizzano ogni aspetto, dall’erotismo al dolore, ed il pudore sembra non avere importanza. Quel che conta è la visibilità sociale sui giornali, in tv, su Internet. La televisione dà l’illusione che l’apparire possa sostituire l’essere, che l’immagine in sé sia l’espressione dell’individuo.
Pasini fa notare che ormai a prevalere è l’extimità (che è il contrario dell’intimità), l’esibizione della propria vita privata, dei sentimenti, del corpo, che viene mostrato, scoperto, denudato da chi vuole apparire in televisione. “Non si salvano più né il pudore né l’intimità. Ora va di moda raccontare anche i particolari più segreti di sé, che riguardino l’orientamento sessuale, una malattia, un lutto o la dipendenza da una droga. I sentimenti diventano pubblici”.
E la “La pubblicità ormai da decenni si è impadronita del corpo e delle sue nudità, e li usa per reclamizzare prodotti che apparentemente non hanno alcun collegamento con essi […]. Tutto questo non è soltanto uno spostamento dei limiti del pudore, ma è un abbandono di tali limiti.”
C’è un altro elemento rilevante, aggiunge Pasini: “Oggi è sempre più importante la bellezza esteriore, il look giusto. Tutto deve essere messo in mostra per avere valore agli occhi degli altri”, non solo il corpo ma anche i sentimenti, il coming out, amplificato dalla televisione e dai giornali di gossip, dove star e personaggi famosi vanno a raccontare i loro intimi segreti, i loro drammi privati. Altra gente diventa famosa per il solo fatto di essersi resa visibile.
“I giovani, dunque, imparano che per diventare qualcuno devono avere visibilità e, quindi, mostrarsi. Non a caso i diari oggi non vengono più chiusi con il lucchetto, o nascosti in fondo a un cassetto, ma sono resi pubblici: penso soprattutto ai blog […], ai milioni di ragazzi e ragazze che aprono la loro pagina personale su Facebook mettendo in mostra foto, video, emozioni. In tal modo i giovani negano il nucleo forte dell’intimità, che è un sentimento che possiamo definire elitario: l’intimità vera può essere condivisa solo con poche, pochissime persone, alle quali affidiamo la nostra parte più segreta”.
Anche nel web ci sono persone che si mascherano col nickname e raccontano a sconosciuti i loro problemi psicosociali o le fantasie più segrete, perché la loro identità è protetta dall’anonimato.
Scambi di confidenze ed interessi comuni possono creare coinvolgimenti emozionali e sentimentali. Le frasi, le proposizioni possono animare la fantasia, suggestionare ed arrivare all’intimità, anzi alla “cyber intimità”.
Nei rapporti interpersonali l’intimità relazionale soddisfa il bisogno di condividere con un’altra persona i propri pensieri. Invece nella coppia l’intimità permette la coesione, la capacità di aprirsi all’altro/a senza timore. Ma il disvelamento ha bisogno di tempo, fiducia, confidenza.
Di solito le relazioni di coppia evolvono per stadi successivi di maggiore intimità, di autorivelazione sempre più intensa, fino alla completa interdipendenza. La relazione più profonda si raggiunge quando due persone si svelano interamente con intensità emotiva.
Ancòra Pasini afferma: “Nella coppia, l’intimità gioca un ruolo di primaria importanza ed è percepita come una cartina di tornasole, una specie di test-verità che permette di apprezzare il valore affettivo del legame. Perciò la ricerca dell’intimità a due costituisce un vero progetto, al di là della funzione procreativa. Possiamo dire che la coppia moderna è in linea di massima più intima, ma anche più fragile. E io vedo spesso partner che incontrano ostacoli o rimangono impigliati in un’intimità sbagliata”.
La quotidianità con le numerose incombenze può indurre i partner a trascurare l’intimità corporea e in modo sbrigativo preferire l’intimità sessuale, ma poi molte donne lamentano la mancanza di preliminari. Il desiderio sessuale dipende dall’erotismo, dal coniugare la tattilità corporea con l’immaginario.
L’intimità corporea (fare la doccia insieme, abbracciarsi, massaggiarsi, che tra l’altro sono degli ottimi preliminari per la conseguente attività sessuale) non è quella psicologica, che Pasini spiega con una metafora: “Proviamo a pensare lui e lei come due noci: il guscio duro impedisce l’intimità condivisa. All’opposto, due frutti molli (per esempio due fragole) sono a rischio fusione. La buona intimità sarà invece l’incontro di due albicocche in cui il nucleo duro (il nocciolo) rimane autonomo, ma la polpa si mescola”.