Autore Topic: Come iniziare un incipit  (Letto 413 volte)

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Come iniziare un incipit
« il: Ottobre 10, 2014, 18:28:02 »
«L’autore dovrebbe considerare se stesso non come un gentiluomo che offra un pranzo in forma privata o d’elemosina, bensì come il padrone d’una taverna aperta a chiunque paghi. Nel primo caso, colui che invita offre naturalmente il cibo che vuole, e quand’anche questo sia mediocre e magari sgradevole ai loro gusti, gli ospiti non debbono protestare; ché l’educazione impone loro d’approvare e lodare qualunque cosa venga loro posta dinanzi. Proprio il contrario accade al padrone d’una taverna. Quelli che pagano vogliono dar soddisfazione al proprio palato, anche quando questo sia raffinato e capriccioso, e se non è tutto di loro gusto, si sentono in diritto di criticare, di protestare, d’imprecar magari contro il pranzo, senz’alcun ritegno. Ecco perché, per non deludere i clienti, l’oste onesto e benintenzionato espone in genere una lista delle pietanze, a cui tutti, appena entrati nella taverna, possono gettare uno sguardo; ed essendosi resi conto di quel che c’è, possono rimanere gustando ciò che vien loro offerto, oppure andarsene altrove dove la lista meglio s’accordi coi loro gusti.» 
Henry Fielding, Tom Jones, 1749 


Autore come oste dunque, secondo l'indole personale, ciò che si vuol proporre nei modi che si ritiene opportuni, e in linea con le proprie idee, convinzioni e principi.
Di seguito un exursus di incipit famosi che rispondono a certi criteri di narrazione, e che hanno come cratteristica quella di interessare il lettore, elemento fondamentale per quest'ultimo, con la finalità di continuare una lettura ed evitare pertanto il rischio che ci si fermi alle prime battute.




Incipit descrittivo:

«La mascella di Samuel Spade era ossuta e pronunciata, il suo mento era una V appuntita sotto la mobile V della bocca. Le narici disegnavano un’altra V, più piccola. Aveva occhi giallo-grigi, orizzontali. Il motivo della V era ripreso dalle spesse sopracciglia che si diramavano da due rughe gemelle al di sopra del naso aquilino e l’attaccatura dei capelli castano-chiari scendeva a punta sulla fronte partendo da un’ampia stempiatura. Somigliava, in modo abbastanza attraente, a un diavolo biondo.» 
Dashiell Hammett, Il falcone maltese, 1930 


Incipit umoristico:

«Alle 7 del mattino, Carl’Alberto entrò nella stazione di Roma e un facchino l’accompagnò al treno di Napoli. – Veramente – osservò il giovane – io debbo andare a Firenze. – Salga! – disse il facchino. – Sempre prepotenze! – mormorò Carl’Alberto, prendendo posto nel treno di Napoli.» 
Achille Campanile, Ma che cosa è quest’amore, 1927 

Giallo:

«Il martedì di giugno in cui fu assassinato, l’architetto Garrone guardò l’ora molte volte.» 
Fruttero e Lucentini, La donna della domenica, 1972 

Noir:

«Interrotto dalla vecchia, venuta a vedere che cosa stava succedendo nella stanza accanto mentre doveva ancora terminare con la ragazza, l’assassino le saltò addosso senza una parola, la sollevò come se fosse un sacco dell’immondizia e le fece sfondare la pendola accanto alla porta d’ingresso, con una forza che neanche lui sapeva di avere. Non avrebbe potuto fare di meglio, constatò: era morta sul colpo.» 
Derek Raymond, Il mio nome era Dora Suarez, 1990 




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Re:Come iniziare un incipit
« Risposta #1 il: Novembre 09, 2014, 16:53:26 »
molto arguto Fielding e parla bene.
Questi incipit sono ottimi, mi piace molto l'ultimo, ti aggancia subito.