Bisogna tenersi in forma… ad ogni costo… speranzosi e vivi, perbacco!... pedalare ragazzi!… fino a schiattare ché prima o poi… alla sagra del Paese, su e giù… dieci giri intorno.
La strada è sterrata… faccio girare veloce i pedali.. e non procedo!… sono sempre lì! Eppure pedalo sempre in corsa nella gara che mi si dice si svolge da sempre, dagli albori della storia… gara seria, altrettanto seria che la corsa nei sacchi.
Tramonti di fuoco sul ciclista in gara sbuffante in bicicletta, e senza avanzamento… Concreto vivente e reale!… Purtroppo reale!... Pedalante insieme a tantissimi altri concorrenti... giovani e anche meno giovani al segnale di via con colpo di pistola... alla tempia?… e, infine?... ve lo voglio proprio da dire!… questo Paese sembra destinato a scomparire!, mi è stato assicurato!... anzi… questo Paese non c’è già più!
Intorno, davanti e dietro, altre biciclette in corsa... e non si è in grado di dire chi al momento è in testa... o ultimo... o chissà!... e comunque, pur confusi, in affanno.
Numerosi passanti sulla strada… non lasciano libero alcun varco. Si muovono lenti e disinteressati, e anche attraversano sbadatamente fuori dei passaggi pedonali senza tuttavia essere di intralcio.
Strana… non strana, questa gara... Beh!, in qualche modo è in svolgimento, e comunque, pur oscuramente scoraggiati, bisogna continuare, e ce la mettono tutta... i ragazzi.
Ma...
PFUiiiiiiiiiii!, la gomma anteriore si è afflosciata Ineluttabile!, su queste strade malandate, e c’è sempre un meccanico zoppo, in camice bianco, esperto nel lavoro su camere d’aria forate, e sono mica forature da poco!... tuttavia, a suo ottimistico parere, comunque e sempre riparabili.
Lavora con lena, a pagamento e parlando… o forse solo quasi mormorando fra sé e sé… ma empre convincente… e la gara continua… assurda.
“... Non strafare e non cadere!... buona fortuna!”.
Uscito quasi in corsa, inseguito dallo sguardo degli altri che sono in sala d’attesa in con le gomme sgonfie e sempre fiduciosi in chissà quale miracolo, pronti a continuare pur con gomme sgonfie.
BOoouum!... Plaff!... un’altra gomma scoppia, che nemmeno lo zoppo potrebbe più riparare…la disperazione infine può arrivare.
Niente più da fare!... La caduta!… Irrimediabile!… Rovinosa!... Rassegnarsi!
Inutile!... inutile fare altri tentativi!... Altre cadute!... Oramai... è sfiga?
Il sole cala e nella penombra grigia si muovono solo ombre intorno ai ciclisti che ancora assurdamente indossano e sfolgorano sgargianti colori di improbabili divise e risaltano come in rilievo da una fotografia in bianconero.
Bisogna togliersi da questa condizione... eclissarsi... da tutti... e non se ne parli più!
Tutti fuori... ci si imbottiglia!... piove come dio la manda... diluvia!... si alza il vento, l’acqua picchia... acqua, acqua, acqua!... Lampi accecanti perforano l’oscurità fitta affollata di ombre in cerca di riparo… Macché riparo!... qui gocciola tutto... gli alberi, i tetti, le grondaie... Torrenti! fiumi... acciottolato divelto... Di quando in quando un albero si piega, cade, e via!, inghiottito anche lui dalla corrente… Sbarramenti, dighe, laghi... si nuota!... Brividi, tosse, catarro!... Sconquasso e melma e merda… Via profumi lucciole e farfalle… e ... puzzo di fogna!… Morte!