Autore Topic: O con me o contro di me  (Letto 495 volte)

presenza

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O con me o contro di me
« il: Giugno 15, 2014, 23:29:34 »
E' una filosofia che molti, ahimè, adottano senza nemmeno metterla in discussione. E' come se il confronto perdesse di forza e intensità quando le proprie idee non sono condivise e un altro punto di vista si affaccia all'orizzonte. Si pensa subito ad una minaccia sul piano personale, quando in realtà è solo frutto di un'esperienza vissuta in modo diverso. Perché non possono coesistere più visioni di un'unica questione, e tutto poi scade nell'attacco fino al pregiudicare? Il dialogo finisce, si pensa a rispondere combattendo, e colpire il piano personale, nessuno degli interlocutori riesce ad andare oltre, si guarda solo all'altro come fosse un nemico da combattere, si mettono a confronto competenze, conoscenze come fossero baluardi di difesa e validi su tutti i fronti. Ognuno è un mondo a sé, è una ricchezza per ciò che ha sperimentato, perché pensare che il proprio mondo è più valido di quello di un altro, perché non possono coesistere sotto lo stesso tetto i più svariati mondi dai quali apprendere quanto di più vario c'è nella vita che li ha generati? Ecco il mio punto di domanda, partendo da un dire che non ha confine. 

nihil

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Re:O con me o contro di me
« Risposta #1 il: Giugno 16, 2014, 08:21:10 »
e la maggior parte delle persone sono così! pensano di avere la verità in tasca, ma la verità non è un vertice, è solo un lato e ognuno ha il suo. E non c'è nessuno di più stupido di colui che non sta ad ascoltare e confrontare pensieri diversi.

piccolofi

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Re:O con me o contro di me
« Risposta #2 il: Agosto 06, 2014, 23:11:22 »

Condivido pienamente.  Sarebbe anche noioso avere come per magia la verita' in tasca..

Doxa

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Re:O con me o contro di me
« Risposta #3 il: Agosto 07, 2014, 18:19:45 »
Cercare un punto di vista condivisibile è un'opportunità per chi dialoga.

Già nel V sec. a.C. il sofista e relativista Protagora diceva che non esiste una verità oggettiva, perché la conoscenza è condizionata dal soggetto che percepisce e pensa, e non esistono criteri universali che consentano di discriminare la verità e la falsità delle conoscenze soggettive.

Relative non sono soltanto le opinioni  ma anche le prospettive. Se in casa o in ufficio mi siedo sempre nello stesso posto, vedo nel tempo sempre la stessa disposizione degli oggetti o delle persone.  L'occhio destro invia informazioni all'emisfero sinistro e l'occhio sinistro al destro. L’emisfero destro del cervello è quello maggiormente coinvolto nelle emozioni, quello sinistro è invece quello più analitico.

Se la mia poltrona la giro di 180 gradi quello che vedevo a destra ora lo guardo a sinistra ed il cervello deve interpretare gli stessi input di prima ma in ordine diverso.

Cambiando posizione  cambia la prospettiva e cambia  il punto di vista: lo stesso oggetto sembra non essere identico a quello che guardavo  prima, cambia la qualità e la quantità della nostra consapevolezza.
« Ultima modifica: Agosto 08, 2014, 21:36:07 da dottorstranamore »

Orizzonti Esagonali

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Re:O con me o contro di me
« Risposta #4 il: Agosto 15, 2014, 20:13:59 »
E' una filosofia che molti, ahimè, adottano senza nemmeno metterla in discussione. E' come se il confronto perdesse di forza e intensità quando le proprie idee non sono condivise e un altro punto di vista si affaccia all'orizzonte. Si pensa subito ad una minaccia sul piano personale, quando in realtà è solo frutto di un'esperienza vissuta in modo diverso. Perché non possono coesistere più visioni di un'unica questione, e tutto poi scade nell'attacco fino al pregiudicare? Il dialogo finisce, si pensa a rispondere combattendo, e colpire il piano personale, nessuno degli interlocutori riesce ad andare oltre, si guarda solo all'altro come fosse un nemico da combattere, si mettono a confronto competenze, conoscenze come fossero baluardi di difesa e validi su tutti i fronti. Ognuno è un mondo a sé, è una ricchezza per ciò che ha sperimentato, perché pensare che il proprio mondo è più valido di quello di un altro, perché non possono coesistere sotto lo stesso tetto i più svariati mondi dai quali apprendere quanto di più vario c'è nella vita che li ha generati? Ecco il mio punto di domanda, partendo da un dire che non ha confine.
Brava; bella osservazione. Tu forse ci sei arrivata, ma diversi altri utenti di questo forum no, assolutamente. Però poi occorre distinguere i vari punti di vista dettati dall'esperienza o convenienza personale dal punto di vista il più oggettivo possibile al quale bisogna pure convenire.
« Ultima modifica: Agosto 15, 2014, 20:18:12 da Orizzonti Verticali »