Autore Topic: Lo Smartphone e la socializzazione  (Letto 378 volte)

Faber

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Lo Smartphone e la socializzazione
« il: Luglio 10, 2014, 11:59:32 »
Qualche ora in spiaggia o una scogliera (una qualsiasi, di qualunque località, nazionale e non) e ci s imbatte, oltre che nelle bellezze paesaggistiche del luogo tanto anelato, negli utenti che fanno cornice, unitamente agli immancabili smartphone. Ora, è bene chiarirlo subito, non sono contrario alla modernità ed alle applicazioni o apparecchiature che ci propone! Ci mancherebbe! Passerei per un pazzo, un idiota, un anticonformista (di quelli oramai obsoleti che la cultura dei c.d. dei "figli dei fiori" ci rammenta) un disadattato e via elencando: insomma, uno che non vive in questo mondo. Invece, altroché se non vivo in questo mondo: anzi vorrei poterlo vivere potendone godere ogni singolo momento che mi è consentito di stare su qyesta Terra! Ed é proprio questo il punto! Quante volte vi è capitato (ed è certamente successo!) di condividere un pezzo di spiaggia, un angolo di scogliera, o in qualche sperduto chalet di montagna, adibito a B&B, di dover sopportare il vicino che ti inquina l'esistenza con la sua presunta necessità di "restar connesso" con il resto del mondo, parlando, quasi sempre, a voce alta all'apparecchio (come se l'alzare il volume della voce aumentasse la capacità di rice/trasmissione!) ed imponendo in questo modo a tutti i presenti le questioni inerenti la sua vita con annesse (fastidiose) problematiche, che con tanta fatica hai cercato di lasciare a casa)?! Come se non bastasse, quella che io amo definire la generazione "Smartphone", diversamente dal Presidente Renzi che la chiama invece "Generazione Telemaco" attribuendole un valore storico/culturale, oltre che di valenza politica (riferendosi a Telemaco, notoriamente futuro erede del padre Ulisse, non solo nell'ereditare il fardello del potere politico sui suoi concittadini, ma anche nell'essere l'erede di cotanto casato), soffre a mio modesto parere di un male (certamente non di natura fisica o comunque legata alla salute fisica corporale) "concettuale": quello dell'esigenza (assoluta) di dover comunque e sempre restar connessa con il mondo circostante, ovvero con la "tribù". Esattamente come (instancabilmente) ci rammenta certa pubblicità, televisiva e non, che da alcuni anni ha contribuito a far nascere nelle menti dei nostri cari giovani, ovviamente per ragioni strettamente collegate al mercato e alle sue esigenze, i quali non possono che adattarsi "alla bisogna" o, in alternativa, rischiare di essere considerati, appunto, "fuori dal mondo". Il loro mondo, certamente, poichè è normalmente già così complicato comunicare con loro, figuriamoci poi se sono impegnati in qualche conversazione/chat, singola o di gruppo: le speranze si riducono drasticamente se cercherete un dialogo costruito su di un tema che preveda: oggetto, sviluppo, riflessione e conclusione!! Anch'io, come padre, ci ho provato e, come i più, sono stato bellamente rispedito nel "mio mondo", quello della conversazione, della riflessione e, perchè no, della scrittura. La "situazione" però che più mi turba e mi intristisce (per loro, più che per me) è vederli seduti ad un tavolo (normalmente in pizzeria e posti simili) tutti presi con i loro smartphone a chattare con qualcuno in qualche posto, chissà dove, non intavolando, però, qualsivoglia conversazione con i presenti...che tristezza! Stiamo "navigando" beatamente tutti insieme verso una società super informata, aggiornata, informatizzata, connessa e chi più ne ha più ne metta (anzi connetta!!), tuttavia, nonostante gli innegabili vantaggi che  questi strumenti possono garantire a chiunque, rimango fermo nell'opinione che l'uomo e non la macchina è soggetto o protagonista delle scelte! Nell'antica Roma, si sarebbe detto "Cum grano salis", da usare con sapienza, intendo così come ogni cosa, ogni strumento deve essere usato. Forse, i nostri antenati, nonostante gli scarsi mezzi, sapevano guardare molto lontano: ai nostri figli (ma anche a molti padri) oggi serve l'Applicativo Google Maps! Auguri.
« Ultima modifica: Luglio 10, 2014, 12:06:53 da Faber »
"Tutte le anime sono immortali. Ma le anime dei giusti sono immortali e divine" Socrate

L'uomo non può creare nessuna opera che sopravviva ad un libro

Orizzonti Esagonali

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Re:Lo Smartphone e la socializzazione
« Risposta #1 il: Luglio 11, 2014, 11:54:19 »
A dire il vero io vedo spesso non i giovanissimi, ma i matusa dai 30 anni in su sbraitare animatamente e seriosamente al cellulare senza curarsi minimamente di chi sta loro vicino. Questi individui li si vede sempre attaccati al cellulare anche quando si trovano alla guida. I giovanissimi  invece li vedo  prevalentemente intenti a chattàre, navigare sul web, inviare sms e scattare foto con i loro bellissimi super smartphone da almeno 4 pollici, o tablet, e con fotocamera da 10Mpixel minimo ! Come fanno a comprarseli non so, dato che per il loro costo io non riesco ancora a sostituire il mio che è piuttosto vecchio ormai...
« Ultima modifica: Luglio 11, 2014, 12:16:29 da Orizzonti Verticali »

Orizzonti Esagonali

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Re:Lo Smartphone e la socializzazione
« Risposta #2 il: Luglio 11, 2014, 12:37:45 »
Ah! Per favore, lo dico a voi che amate scrivere (e presumo amiate lo stile, l'eleganza) non usate quel bruttissimo termine che oggi va tanto di moda e che odio (sono proprio allergica alla cacofonia): il "selfie" per indicare l'autoscatto.

Proteggiamo, salviamo, amiamo la nostra lingua, tanto apprezzata all'estero ma poco rispettata in patria.
« Ultima modifica: Luglio 11, 2014, 12:49:11 da Orizzonti Verticali »